1°gennaio per la PACE

Oggi ad Ad Altamura, in provincia di Bari, si svolge la cinquantacinquesima Marcia nazionale per la pace, che da anni la Chiesa e il mondo cattolico persegue con determinazione. Nel silenzio assordante dei partiti, dei governi e dei media, resta solo (ed isolata?) la voce del Papa che ha chiesto -tra l’altro- con forza, per il 2023 la pace e la fine degli armamenti .
Più di tutto sconforta l’afasia della sinistra, “storica” e “nuova”, italiana ed europea.

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Anche a Milano si è svolta la marcia “Pace in tutte le Terre” organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio con l’adesione di tante associazioni. Aprendo la marcia, ha detto Giorgio Del Zanna (Sant’Egidio): “La più forte espressione del male è la guerra. Eppure domina i nostri giorni, come vediamo in Ucraina dove il conflitto coinvolge noi europei per la vicinanza geografica e per i profughi che sono tra noi.

“Ci sono ben altri 23 conflitti nel mondo ad alta intensità attivi. L’attenzione al dolore di tanti è la strada per non rassegnarsi alla guerra: è una proposta perché non ci abituiamo al fatto che dall’Ucraina alla Siria, dal Mali allo Yemen, dall’Afghanistan al Tigray, al Nagorno Karabagh – dove la popolazione armena isolata soffre la fame – ci sia la guerra, volgendoci dall’altra parte”.