L’8 Marzo, è il giorno in cui, a livello internazionale, si celebrano i traguardi e le conquiste sociali verso l’uguaglianza dei sessi e, al contempo, si ricorda quante ancora siano le discriminazioni subite da parte delle donne in gran parte del mondo.
Sebbene le differenze siano ancora tangibili in diversi aspetti della vita, rispetto al passato, specialmente nei paesi “occidentali”, le disparità si stanno lentamente assottigliando su più fronti.
Vorrei evitare di fare discorsi retorici, per cui ho pensato di puntare l’attenzione su un dettaglio, che a prescindere dalla provenienza geografica, sembra essere ancora piuttosto marcato nella quotidianità di uomini e donne e, più precisamente, di come viene speso il tempo nell’arco della giornata da una donna rispetto a al tempo speso da un uomo.
Uno studio pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) ha analizzato il tempo speso da parte di uomini e donne (tipicamente con età a partire dai 15 anni) provenienti da diverse nazioni nelle cinque macro attività che costituiscono il classico iter giornaliero composto da 1440 minuti.
Nel dettaglio la suddivisione prevede:
- lavoro pagato o dedicato allo studio,
- lavoro non pagato (come ad esempio lavori di casa, cura dei figli o volontariato),
- cura personale (sonno, alimentazione, visite mediche),
- tempo libero
- infine tutte le altre attività che non rientrano nelle categorie precedenti.
Nelle figure seguenti, sulla sinistra viene rappresentata una torta che indica le abitudini delle donne per ogni singola nazione esaminata, ripartite per le 5 marco attività indicate in legenda. Sulla destra invece, la tabella indica la differenza in minuti tra uomo e donna nel tempo speso per le stesse 5 attività. Più alto è il valore positivo della differenza, tanto più acceso è il rosa della cella, indicando una condizione in cui è la donna che dedica tanti più minuti a quella particolare attività;
Viceversa, un numero molto negativo, è associato ad una cella azzurro intenso, indicando un’attività per cui è l’uomo a dedicare maggiore tempo…
Le nazioni in cui le donne dedicano maggior tempo al lavoro retribuito o dello studio (colore viola), sono la Cina (291 minuti) che precede la Lettonia (288), Korea (273) e Giappone (272),
Per quanto riguarda invece il tempo libero (colore rosso), è interessante come siano le donne nordiche a guidare la lista con norvegesi in testa a fronte di 366 minuti, seguite a ruota da belghe (346) e danesi (320).
Nel confronto tra uomini e donne, è evidente che due delle cinque categorie esaminate presentano un’evidenza cromatica piuttosto lampante:
le donne dedicano molto più tempo degli uomini a tutte le attività di lavoro che non vengono retribuite, mentre il tempo speso per il lavoro pagato o lo studio risulta inequivocabilmente maggiore sul fronte maschile.
In questo scenario, l’Italia è caratterizzata da una differenza particolarmente evidente sul fronte del lavoro non retribuito come indicato dai 176 minuti in più spesi dalle donne (settimo valore assoluto !), mentre per quel che concerne il lavoro pagato e lo studio si colloca circa a metà della graduatoria a fronte degli 88 minuti impiegati in più da parte degli uomini.
Amiche, donne, la strada per arrivare all’indipendenza economica, fondamentale per una vera parità di diritti, è ancora lunga…