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Crescono le adesioni alla “piazza per l’Europa” del 15 Marzo a Roma.
Adesioni politiche, professionali, associative e personali.
Io personalmente credo che l’idea “se vuoi la pace, prepara la pace” sia meglio di quella che dice spendiamo 800 miliardi per il Rearm-Europe. Non è accettabile che si trovino, in pochi giorni, tanti soldi per le armi e mai quando si chiedono investimenti sociali.
Dopo di che credo che per un obiettivo così ambizioso (O si fa l’Europa o l’Europa muore ) ci possano essere tante idee e tante posizioni culturali e politiche. Penso che tra difesa e pace non ci sia inconciliabilità.
Non ho dubbi sul fatto che, come dice Landini e anche Fratoianni, oggi servano investimenti in industria non bellica, sanità, cultura e welfare. E’ bene che ognuno possa portare in quella piazza il proprio punto di vista. Così si può pensare di unire le forze e accettare la sfida del “fare l’Europa.”
Sarà tra l’altro anche una piazza dove lo spirito europeo (e tutto quello che significa in sistemi di welfare) si contrapporrà inevitabilmente alla violenta campagna imperiale e liberista di Trump.
Io avrei fatto anche un presidio (simbolico) padernese in piazza della Resistenza; ma vedo in giro troppo silenzio. Peccato.
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Palazzolo Milanese, 9.3.2025
Articolo di Angela Lombardi
Domenica 9 marzo, al circolo ARCI, nella Giornata internazionale della donna, si è svolto un incontro di approfondimento per ricordare A. Kuliscioff, una donna che ha segnato profondamente le vicende politiche e sociali del nostro Paese: la signora del socialismo italiano, protagonista assoluta della battaglia delle battaglie per l’emancipazione femminile. Un interessante approfondimento con Walter Galbusera (Presidente della Fondazione A. Kuliscioff e Roberto Biscardini già Senatore della Repubblica).
L’insegnamento che A. Kuliscioff ci lascia è quello di una ricchezza morale umana, di una grande forza nel portare avanti la sua battaglia personale e civile per la parità, per l’emancipazione femminile, per il voto alle donne, al suo fondamentale contributo alla nascita di Critica Sociale e La difesa delle lavoratrici fino all’impronta data al movimento socialista del tempo. Autonoma nelle sue idee e spesso anticipatrice nel cogliere i punti essenziali della vita politica e sociale del tempo.
Tra i suoi scritti ancora oggi attuali ricordiamo ῝Il monopolio dell’uomo῝ del 1890 che contiene le sue riflessioni per il riconoscimento dei diritti delle donne e una reale parità fuori e dentro la famiglia, ma anche quello relativi alla sua battaglia per il diritto al voto, una conquista che le donne italiane hanno ottenuto solo nel 1946.
All’incontro seguirà una visita guidata alla mostra documentaria a 100 dalla morte 1925-2025 presso Palazzo Moriggia- Museo del Risorgimento Milano aperta fino al 15 marzo 2025.
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Qualche giorno fa anche il Sindaco Sala ha dovuto decretare la fine della legge detta Salva Milano. E’ un bene. Perché, secondo noi, era una vera e propria schifezza. Per diversi motivi.
Primo perché lo strumento usato dai costruttori milanesi (e dal servizio tecnico del Comune di Milano) è stato la SCIA: strumento semplificatorio concepito per le piccole opere e non per i grattacieli di 10 piani. Secondo perché attraverso quegli interventi, ora sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Milano, si è smarrito l’interesse pubblico. Non solo per il pagamento scontato degli oneri di urbanizzazione ma anche per la diminuzione di servizi per i residenti conseguente ai nuovi interventi autorizzati. Terzo per la equiparazione, alimentata addirittura per legge e per tutto il territorio nazionale e poi esaltata, tra i concetti di ”nuova costruzione” e “ristrutturazione”.
Nella confusione facciamo una belle legge (Salva Milano) e salviamo capra e cavoli. Peccato che adesso di mezzo ci siano pure i magistrati. C’è un giudice a Milano e c’è una legge esistente da rispettare. O i giudici vanno bene solo quando, di fatto, contestano le scelte del governo e non quando lo fanno con quelle di Sala?
Bene adesso stiamo attenti a noi.
Al nostro territorio, alle nostre Scia e alla nostra Commissione Paesaggio e ai nostri professionisti incaricati o meno.
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Due giorni fa il cittadino di Monza e Brianza ha diffuso questa notizia che ci ha lasciato allibiti:
«Ti sparo in fronte con una calibro 45»: sono le parole che la Cgil denuncia siano state dette al segretario generale della Fiom Cgil, Pietro Occhiuto, da parte del delegato di un altro sindacato. Il contesto? Un’assemblea sindacale alla STMicroelectronics di Agrate Brianza, dove è in corso il confronto sui rischi di calo o contrazione occupazionale di un’eccellenza industriale della Brianza.
“Questo fatto non rappresenta solo un attacco personale, ma un preoccupante segnale dell’inasprimento del clima nei luoghi di lavoro, dove invece devono prevalere il confronto civile e il rispetto reciproco – scrive la Cgil – Il sindacato è il luogo della democrazia e della tutela dei diritti, non dell’odio e delle intimidazioni. La Fiom-Cgil Brianza condanna con fermezza ogni forma di violenza, verbale o fisica, e chiede una presa di posizione chiara da parte di tutte le organizzazioni sindacali. È inaccettabile che il dibattito sindacale degeneri in minacce e linguaggi d’odio, alimentando un clima di tensione che nulla ha a che fare con la difesa dei lavoratori”.
La Fiom-Cgil Brianza ha annunciato l’intenzione di denunciare quanto accaduto “nelle sedi opportune”, ma invita anche lavoraatori, lavoratrici e i rappresentanti sindacali a una risposta collettiva, per riaffermare “con forza i valori della libertà sindacale, della democrazia e del rispetto reciproco”, un fronte comune contro l’odio, “affinché episodi del genere non si ripetano mai più.
La Fim Cisl Monza Brianza Lecco con la Fim Cisl ha immediatamente espresso solidarietà alla Fiom Cgil Brianza e al suo segretario generale Pietro Occhiuto: “Tali azioni sono …