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Il problema Casa nel Nord Milano

L’Arcivescovo Mario Delpini, per Natale ha lanciato una nuova iniziativa sociale.

Il sito Nordmilano24.it informa che la Diocesi di Milano istituisce per l’emergenza casa il Fondo Schuster – Case per la gente. “Il fondo dedicato al Cardinale Schuster istituito nel 50° anniversario di Caritas Ambrosiana, inizialmente avrà in dotazione 1 milione di euro di fondi della Diocesi” .

“In questa nostra Milano così attraente e intraprendente è necessario ripetere il grido antico: non ci sono case! Ispirato dalle parole del Beato Cardinal Schuster, in occasione del 50° di Caritas Ambrosiana, voglio rivolgere un appello simile e dare vita a un fondo che si chiamerà Fondo Schuster – Case per la gente”. È con queste parole che l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha annunciato in Duomo, la costituzione del Fondo Schuster – Case per la gente, opera-segno promossa dalla Diocesi in occasione del 50° anniversario di costituzione di Caritas Ambrosiana.

L’annuncio è stato dato durante l’omelia nella Messa presieduta ieri pomeriggio dall’Arcivescovo, con la partecipazione di oltre mille persone, tra responsabili, operatori, volontari e donatori Caritas, una folta schiera di autorità religiose e civili, incluso il sindaco di Milano Giuseppe Sala, rappresentanti di realtà imprenditoriali e del terzo settore della città e del territorio diocesano.

Nei mesi scorsi era stato proprio monsignor Delpini, in vista del 50° Caritas, a chiedere di proporre un’opera-segno che coinvolgesse l’intera Diocesi, incentrata su un tema pastorale e sociale di particolare rilevanza. La scelta è caduta sul tema dell’abitare, perché il diritto alla casa è principio-base di una buona convivenza civile, ed è fondamento di dignità nei percorsi di sostegno verso l’autonomia che …

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Incontro sul disagio giovanile: in streaming in 16 Comuni

Riprendo dal sito del Notiziario:

Alberto Pellai a Paderno, l’incontro sul disagio giovanile: in streaming in 16 Comuni

Alberto Pellai arriva a Paderno Dugnano per una serata di confronto sul ruolo educativo degli adulti e su come leggere il mondo dell’adolescenza. La serata sarà trasmessa martedì 29 ottobre anche in streaming. Per ora, sono almeno 16 i Comuni (anche fuori Lombardia) che proietteranno pubblicamente il dibattito.

Sono passati quasi due mesi dalla strage di Paderno Dugnano. Lo sgomento è ancora vivo e la necessità di trovare risposte sul ruolo educativo. Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore al dipartimento di Scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano, incontra la cittadinanza. La serata di confronto è promossa dall’Ambito territoriale del Garbagnatese, dalla Azienda Consortile Comuni Insieme unitamente
all’Amministrazione di Paderno Dugnano.

Gli ospiti della serata con Pellai a Paderno 

Nella serata, aperta alla partecipazione dei cittadini presso l’aula consiliare di Paderno, entreranno in dialogo con  Pellai gli operatori delle agenzie educative del territorio. Ci sarà Antonella Caniato, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Allende e vicesindaco di Paderno. Con lei anche la pedagogista Cristina Veronese della cooperativa Duepuntiacapo e l’educatore Vito Casalino della comunità pastorale San Giovanni Paolo II. Saranno moderati da Elena Meroni, direttore di Comuni Insieme. Sarà presente anche d.ssa Maslovarich – EMDR 0-18 – che si è occupata di coordinare l’équipe che è intervenuta nella gestione dell’emergenza di comunità.

La serata sarà in streaming in 16 Comuni

Data l’importanza dell’argomento e l’interesse diffuso, il dibattito sarà pubblicato in streaming in 16 Comuni, oltre che online sulla pagina YouTube del Comune di Paderno Dugnano. “Abbiamo condiviso questa idea affinché le diverse comunità locali possano ritrovarsi, incontrarsi anche con i …

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Incidente sul lavoro a Paderno

Dal sito di “Milano Today” apprendiamo che:

C’è stato ” un incidente sul lavoro in una fabbrica di Paderno Dugnano nella mattinata di giovedì 2 maggio. Un operaio di 26 anni impegnato in una lavorazione con un macchinario è rimasto ferito alla testa. L’uomo, soccorso dai sanitari del 118, è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Gerardo di Monza.

Tutto è successo in una azienda al civico 7 di via Parma poco prima delle 9, come riportato dall’azienda regionale di emergenza urgenza. L’esatta dinamica di quello che è accaduto è al vaglio dei carabinieri, sul posto per i rilievi insieme ai tecnici dell’Ats. Il 26enne pare sia rimasto ferito alla testa e all’orecchio dopo che il macchinario  (pare una fresa) lo ha spinto contro il muro. Inizialmente le sue condizioni sembravano gravi, tanto che la centrale operativa del 118 aveva inviato un’ambulanza e un’automedica in codice rosso.

Il 26enne, sempre sveglio e cosciente, è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Gerardo di Monza.”

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“Siamo assediati dai miasmi”

Articolo di Simone Bianchin per il quotidiano La Repubblica di oggi.

Si mettono in evidenza le conseguenze poco salubri della vasca di laminazione di Bresso. Si citano le opinioni e le proteste dei cittadini di Bresso. Chissà se l’assessore Granelli così sollecito ed attento ai cittadini di Niguarda, che lamentano troppe inondazioni causate dalla piena del Seveso, sarà anche disponibile ad ascoltare le opinioni e le proteste dei cittadini di Bresso. Senza cercare attenuanti e sviare l’attenzione su altro, come fa oggi su Repubblica. E ascolterà le opinioni dei cittadini di Senago e di Paderno Dugnano?

“Protesta a Bresso per la vasca di laminazione anti-piena del Seveso: “Siamo assediati dai miasmi” di Simone Bianchin

La denuncia dei comitati: “Tosse, bruciori in gola e agli occhi dopo i test per raccogliere le acque del Seveso”. Mm: “Abbiamo seguito tutte le procedure”

«Vogliamo sapere che cos’è la puzza nauseabonda che abbiamo respirato e che ci ha fatto tossire e accusare sintomi respiratori, bruciori alla gola e congiuntivite. Cosa c’è nei fanghi del Seveso che sono rimasti per quattro giorni all’interno della vasca di laminazione sotto le nostre finestre?». Dopo il primo test della vasca di laminazione del Seveso di Bresso, riempita il 9 febbraio per il collaudo generale, i circa duemila residenti dei quattro stabili del complesso condominiale che in via Papa Giovanni XXIII si trova a ridosso dell’invaso, riuniti nel comitato No Vasca, segnalano di aver accusato per 4 giorni «sintomi respiratori dalle esalazioni potenzialmente inquinate provenienti dal putridume dei fanghi che durante le operazioni di pulizia sono stati…”