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Con Landini, non con Salvini

Vista la gazzarra fomentata da Salvini contro lo sciopero nazionale indetto dai sindacati CGIL e Uil gli consigliamo di guardare alla durata degli scioperi del settore trasporti in corso in Germania. A me non resta che pubblicizzare le ragioni della manifestazione sindacale di venerdì 17 novembre e di invitare alla partecipazione.

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Ancora ‘Ndrangheta

Ieri quotidiani e TV hanno dato ampio spazio ad una nuova operazione dei Carabinieri contro la ‘Ndrangheta nel milanese e in Brianza. Un particolare, che riguarda Paderno Dugnano, lo segnala Il Notiziario di cui riprendiamo l’incipit:

‘Ndrangheta, 18 arresti per la banda con magazzino a Paderno Dugnano

“I Carabinieri del Comando Provinciale di Monza, con il supporto del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e personale della Dia hanno arrestato 18 persone per associazione a delinquere, accusati di essere legati a cosche della ‘ndrangheta.
Nel mirino dell’operazione anche un capannone di Paderno Dugnano usato come magazzino dal sodalizio criminale. In particolare le Forze dell’ordine hanno dato esecuzione, su delega della Dda di Milano, a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 18 soggetti (sette in carcere, quattro agli arresti domiciliari, tre con obbligo di dimora e quattro con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria), indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, all’estorsione ed al compimento di numerosi reati economico – finanziari, i cui proventi erano destinati ad agevolare le attività dell’ndrangheta.”..

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IperDì e SuperDì chiusi Lavoratori senza stipendio da luglio

Un’altra crisi nel settore della grande distribuzione che ci toccca direttamente. L’ IperDì di via Erba 90 a Paderno Dugnano risulta chiuso: Il cartello dice:Chiuso per ferie ma le notizie  di stampa non lasciano ben sperare. Di seguito un aggiornamento della situazione della catena di Supermercati citati dal quotidiano on-line “Milanotoday”del 21 agosto:

“Crisi IperDì e SuperDì, stop agli stipendi

Sembrerebbe che la catena di discount stia attraversano una profonda crisi. I due punti vendita SuperDì e Iperdì di via Ornato e viale Molise a Milano sono chiusi da diversi giorni. Stessa cosa per i supermercati della catena nei comuni di Trezzano sul Naviglio, Paderno Dugnano e Rho, nell’hinterland cittadino. Ma le corsie deserte e gli scaffali vuoti – ormai la quotidianità anche per i discount lombardi, piemontesi e liguri del marchio – non sono solo il risultato di una chiusura estiva prolungata. Infatti i lavoratori, che sono stati obbligati ad andare in ‘ferie’, da luglio non ricevono lo stipendio.

La verità è che la catena di supermercati sta attraversando una profonda crisi.Un migliaio di dipendenti sono in attesa di conoscere quale sarà il loro destino – scrive Andrea Gianni su Il Giorno -, ad agosto invece di vedersi accreditato lo stipendio sul proprio conto, hanno ricevuto una comunicazione asciutta con la quale l’azienda li avvisava che per ora non avrebbero ricevuto la busta paga. Dopo aver esaurito ferie e permessi residui, a partire da settembre il personale di SuperDì e Iperdì potrebbe essere messo in aspettativa retribuita. Nel frattempo i sindacati hanno già segnalato la situazione all’Ispettorato del lavoro e hanno chiesto un confronto con l’azienda.

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Chi voleva rompere? Mattarella, Dimaio o Salvini?

Una domanda sorge spontanea: ma perché dopo 80 giorni di “lavoro duro” Salvini e Dimaio hanno buttato a mare un governo già pronto?

Ma se avevano un programma e una lista di ministri, trovato un presidente del consiglio (l’avvocato del popolo) per un governo del cambiamento che avrebbe potuto migliorare l’Italia perché l’hanno buttato a mare?

Ma se il programma era quello vero e i ministri tutti politici perchè non hanno trovato loro una alternativa a Savona? Perchè hanno spinto le loro pretese contro le prerogative del presidente Sergio Mattarella? Ne valeva la pena?

O forse qualcuno (Salvini) voleva quell’esito? Un governo per uscire dall’euro e l’umiliazione di Mattarella. E perché Dimaio non ha capito che gli conveniva (per avere finalmente un governo del cambiamento) appoggiare Mattarella e cambiare Savona per limitare lo strapotere di Salvini? Domande sul comportamento dei due protagonisti che in questi giorni avranno delle risposte. Chi voleva rompere? Intanto a sinistra regna un silenzio sconcertante.