
Di seguito il comunicato stampa di Legambiente di Bollate del marzo 2025.
“Non ci fermiamo, anzi abbiamo trovato tanti motivi in più per mobilitarci”. È questa la convinzione di fondo che rimane dopo l’incontro pubblico che abbiamo organizzato, insieme ai Circoli Legambiente di Cormano, Novate e Paderno, venerdì 7 marzo scorso dal titolo: “DATA CENTER A BOLLATE. COSA NON VA”. L’esperto scientifico di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine, presente all’incontro, ha ben inquadrato il problema ambientale che la realizzazione di un Data center nell’area individuata dall’Amministrazione cittadina porta con sé. Ricordiamo che la stessa area verde quasi una decina d’anni fa fu interessata da un progetto di centro commerciale poi, per fortuna, naufragato. Anche allora il dibattito pubblico contribuì a complicare l’iter di quella proposta urbanistica. Ad oggi è in corso la procedura conclusiva amministrativa per la variante di piano che renderà possibile l’insediamento del Data center, ma siamo ancora in tempo a fermare quello che si prospetta come uno scempio ambientale! Per varie ragioni. Eccole:
- ridimensionamento di un varco ecologico importantee di un’area utile a mitigare l’inquinamento prodotto dall’A52.
- ulteriore consumo di suolo; un’altra area verde sarà sacrificata, in un contesto nel quale Bollate è cementificata già al 38%, uno dei tassi più alti della Lombardia. È vero che da 40 anni quest’area ha una destinazione urbanistica commerciale artigianale a cui finora è miracolosamente scampata. Ma oggi, a maggior ragione con la sopraggiunta esigenza di mitigare gli impatti della nuova arteria autostradale, è urgente rivedere quella previsione superata, anziché
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