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Primarie fuori programma I nodi al pettine/ 1. Di Marco coloretti

cromia_primarie_milano_2016Ricevo da Marco Coloretti, consigliere comunale del PD di Paderno Dugnano, questo articolo sulle Primarie di Milano che volentieri pubblico.

” Il lucido e appassionato articolo di Gianfranco sull’esito delle primarie milanesi mi ha stimolato una riflessione “a puntate” che chiedo gentilmente di ospitare su questo blog.

Perché, fatte le primarie e avuto l’esito che tutti si attendevano, vale la pena, secondo me, fare una riflessione a tutto tondo sull’esperienza milanese, sapendo che ora rimangono diversi nodi da sciogliere.

Il primo nodo è che si sono tenute delle primarie “fuori programma”. Mi spiego: a parte le dichiarazioni di forma sull’accettazione dell’esito da parte dei candidati e dei partiti di riferimento e una carta dei valori comuni che segnano il perimetro del centrosinistra (tutto bene), è mancato completamente un quadro programmatico di sintesi dentro il quale far crescere l’appeal del singolo candidato.

E’ mancato uno spartito comune, tant’è vero che la stessa campagna delle primarie si è caratterizzata soprattutto sull’asse continuità/discontinuità con l’esperienza della giunta Pisapia.

Questo a mio avviso rappresenta il primo nodo. C’è abbondanza di candidati nel centrosinistra, ma si fa fatica a costruire un profilo programmatico comune tale da divenire il collante su cui lavorare per il futuro amministrativo della città.…

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La paura di vincere Il successo di Sala e gli errori di Pisapia

 

primarie di milano

L’esito delle primarie di Milano suggerisce alcune considerazioni utili per capire le dinamiche e i riflessi sul futuro della sinistra milanese. Non mi interessa mettere in discussione la evidente positività della partecipazione democratica al voto. Il risultato delle primarie del centrosinistra era ampiamente scontato: primo Sala, secondo Balzani, terzo Majorino e quarto Iannetta. Tutto come previsto, da tutti. Ma se era davvero così perché nessuno ha agito per contrastarne l’esito annunciato?  A tutti era evidente la forza mediatica di Sala: il “successo” di EXPO e l’appoggio di Renzi ma anche la sua debolezza dentro l’elettorato più attivo, quello che vota alle primarie. Perché la sinistra dell’area arancione, Pisapia e la sinistra del Pd hanno giocato così male una partita che potevano vincere? Sala ha ottenuto solo il 42% dei voti di contro al 57 % dei voti di Balzani e Majorino. Miopia? Personalismi? O paura di vincere? Di certo non contesto e non sottovaluto le buone intenzioni dei protagonisti: tutte valide ma nessuna tale da dover essere sostenuta fino in fondo. Fino alla volontà di vedere una sconfitta certa dell’esperienza Pisapia. Il primo errore è stato però quello commesso da Pisapia. Non ha voluto o saputo costruire una sua eredità politica e quando si è accorto di questa deficienza è corso ai ripari con la candidatura Balzani; forse considerando debole la candidatura di Majorino.…

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Scintille La sinistra che ci piace

 

Dopo Alexis Tsipras, Pablo Iglesias e Jeremy Corbyn ecco altre due personalità, della sinistra che ci piace, affacciarsi con forza alla ribalta della politica e dei media: Bernie Sanders, lo sfidante di Hillary Clinton alla presidenza degli Stati Uniti d’America e la ex- ministra della giustizia di Francia Christiane Taubira, dimessasi in contrasto con le leggi eccezionali del governo francese.   Due personaggi, diversi tra di loro, ma che si richiamano ai temi fondanti della sinistra mondiale: l’uguaglianza e la giustizia sociale. Perchè” L’uguaglianza è la ragione sociale della sinistra, la sua quintessenza ontologica. Sinistra è il dire e il fare per l’uguaglianza e dunque la coerenza tra il dire e il fare in questa direzione”(Micromega.7/2015).   

taubiraChristiane Taubira ha lasciato il suo incarico di governo in coerenza con le proprie convinzioni. A volte resistere vuol dire restare. Altre volte vuol dire andarsene, per restare fedeli a se stessi, a noi. Per lasciare l’ultima parola all’etica, al diritto”. È con questo messaggio che Christiane Taubira, ha annunciato le proprie dimissioni dal governo francese. Un atto d’accusa, appena celato, e un atto di resistenza, appunto, in nome di un’etica radicalmente di sinistra e di un diritto – lo ius soli – che di quell’etica è uno dei fondamenti indispensabili. Dopo che il governo, secondo l’ex ministra, li ha forse implicitamente ripudiati, di certo esplicitamente abbandonati, con la decisione di inserire nella Costituzione la possibilità di privare della cittadinanza i francesi con doppio passaporto (solo loro) condannati per terrorismo. Le sue…

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Milano-Limbiate: un aggiornamento Respinti gli emendamenti

limbiale

Ricevo da Alessandro Archetti, assessore al Comune di Limbiate, la seguente lettera che pubblico per un doveroso aggiornamento di quanti seguono questa battaglia “per il ferro” per la mobilità nell’area metropolitana milanese.

“Ciao a tutti,

oggi (13 gennaio) si è tenuta la commissione 5° (Bilancio) con all’ordine del giorno il D.L. 185/2015 (decreto Giubileo) che prevede la revoca del finanziamento della Tranvia Milano Limbiate.

I deputati del PD, come mi aspettavo, hanno fatto la loro parte: Eleonora Cimbro ha presentato n. 3 emendamenti che sono stati tutti ammessi alla discussione, mentre i deputati del PD Ezio Casati e Matteo Mauri hanno presidiato la riunione di commissione, sollecitati dall’amico Roberto Rampi.

Purtroppo la commissione ha rigettato tutti gli emendamenti presentati sul decreto Giubileo.

C’è ancora una piccola speranza. Infatti i deputati citati stanno pensando ad un ultimo tentativo in vista del voto finale alla camera sul provvedimento, che si terrà il 14 gennaio.

Da parte mia ho dato in queste settimane tutto il sostegno possibile, contribuendo ad impostare gli emendamenti ma soprattutto a mettere a disposizione del gruppo parlamentare tutte le informazioni necessarie a sostenerli.

Ho lavorato anche per trovare tra i parlamentari il massimo sostegno, senza mancare di scrivere a Matteo Renzi, per spiegargli quanto importante sia per noi questa infrastruttura.

Ora non posso che attendere ed incrociare le dita.”

 

 

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In difesa della tramvia Milano-Limbiate emendamenti al dl "Giubileo"

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Riceviamo il comunicato stampa di tre parlamentari PD che hanno presentato emendamenti per “salvare la Metrotramvia Milano-Limbiate”

“Abbiamo depositato in Commissione tre emendamenti al dl “Giubileo” al fine di salvare la metrotranvia Milano-Limbiate, opera fortemente sostenuta dalle amministrazioni di centrosinistra del territorio lombardo, in particolare dall’assessore limbiatese Sandro Archetti, dal presidente della Provincia di Monza e Brianza Luigi Ponti, e dalla consigliera alla viabilità e alla mobilità della Città metropolitana di Milano Arianna Censi. Il finanziamento di 60 milioni di euro destinato alla sua realizzazione, da noi già in precedenza assicurato attraverso la Legge di Stabilità 2014, è stato di nuovo messo in discussione dal decreto in queste ore in discussione alla Camera.

Non è la prima volta, purtroppo, che ci troviamo a dover difendere questa infrastruttura, fondamentale  per la mobilità del territorio brianzolo, dall’ennesima distrazione di fondi; chi ha seguito la nostra attività in questi anni, e il tormentoso iter dell’opera, lo sa bene. Spiace constatare inoltre come, soprattutto a seguito dei terribili mesi di inquinamento che hanno soffocato la nostra regione in questi mesi, non si comprenda ancora la necessità di un’opera come questa.…