Europa: quale austerità?

Articolo di Ottorino Pagani:

“La campagna elettorale per le prossime elezioni ripropone il tema dell’austerità: “L’Europa è ad un bivio cruciale….Deve scegliere tra la politica dell’odio e dell’austerità oppure quella dell’umanità, dei diritti e delle libertà….”. La parola introduce un tema, quello dell’austerità, che oggi è difficile  analizzare perché viene associato esclusivamente alle politiche di controllo e di diminuzione del deficit e del debito pubblico degli Stati, contemporaneamente la transizione ecologica che gli europei devono affrontare dovrà dare risposte concrete alla preoccupante sperequazione delle risorse che condanna il nostro mondo a una spietata ingiustizia; in questo contesto, l’austerità dovrebbe diventare un valore funzionale alle politiche di governo del Parlamento europeo.

Di seguito alcune considerazioni a supporto di questa prospettiva, apparentemente “anacronistica”:

  • Enrico Berlinguer al Convegno degli intellettuali di Roma nel 1977: L’austerità non è oggi un mero strumento di politica economica…Per noi l’austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell’individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato”.
  • Il premio Pulitzer Thomas Friedman: “Passeremo da una popolazione mondiale in cui un miliardo di persone vive secondo lo stile americano a un mondo in cui due o tre miliardi di persone vivranno con questo stile o aspireranno a farlo… Il dato da osservare non è il numero di individui del pianeta, bensì il numero di “americani” sul pianeta. Ecco la cifra chiave. Ed è in costante crescita… Nessuna popolazione al mondo si è dimostrata tanto prona allo spreco quanto quella americana. Ciascun cittadino dell’Unione Europea, per esempio, consuma meno della metà dell’energia consumata da un cittadino statunitense (circa 150 gigajoule per un europeo, contro i 340 gigajoule per un americano): eppure il tenore di vita delle due aree del mondo è simile….l’esplosione senza precedenti di individui che aspirano a standard di vita occidentali porrà il sistema energetico mondiale sotto una pressione fortissima…. Per motivi etici e razionali, dobbiamo capire quanto siano assurdi i nostri modelli di consumo rispetto ai limiti fisici del Pianeta, e cambiarli.
  • Oltre a ridare valore all’austerità, nella prospettiva della temperanza, tutti noi dovremo avere una diversa consapevolezza della “misura” necessaria per le risorse indispensabili: non solo l’energia, ma anche l’acqua, l’aria e il suolo. Questa nuova sensibilità dovrebbe indirizzarci alla ricerca in tutti i settori della migliore efficienza nell’utilizzo di queste risorse, ma dovremo anche evitare che il loro valore economico sia influenzato da profitti speculativi impropri. Questo  aspetto ripropone il tema della loro gestione pubblica per riqualificare in modo sostanziale il patrimonio pubblico e per permettere ai cittadini di riappropriarsi delle scelte più importanti che regolano le basi della loro vita.”