La miopia si può correggere

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La miopia è un difetto della vista che si può correggere, semplicemente, con gli occhiali. In politica e nelle scelte amministrative miopia significa vedere solo l’oggi e il piccolo intervento pregiudicando il domani e il contesto. Se non si “vede bene”, basta mettersi in ascolto degli altri. Spesso basta copiare per prendere la sufficienza: non serve inventare l’acqua calda. Vediamo due esempi di come non vanno affrontati i problemi della nostra città: la riqualificazione della stazione delle F.N.M. di Paderno e la riqualificazione di via Sant’Ambrogio.

Della riqualificazione della stazione FNM di Paderno si discute da diversi anni. Un primo protocollo fu stilato dalle giunte di centrosinistra con l’assessore Elpidio Dilorenzo, al momento dell’accordo sul sottopasso di Palazzolo. Dell’attuale progetto, che dovrebbe vedere il cantiere nel mese di marzo, ho visto solo alcuni aspetti presentati dalla stampa. Di questo parlo. Scusandomi in anticipo se dico cose fuori luogo, non conoscendo nei particolari la proposta e lo stato del dibattito in amministrazione. Il progetto è al “minimo sindacale”.

Bene la messa in sicurezza dentro e fuori la sede ferroviaria, bene gli interventi programmati frutto di intese vecchie. Ma, se non ricordo male, quella intesa presupponeva anche un’idea di rivoluzione e di riqualificazione dell’intera area della stazione: non solo dei binari. Il punto centrale era lo spostamento della stazione oltre i binari e il suo “aggancio” al sistema urbano dell’area Tilane in modo da ridurre il traffico sulla via IV Novembre e riqualificare, anche con una nuova arteria stradale di collegamento tra via Battisti e la biblioteca, piazza Berlinguer che resta ancora un’enclave isolata. Perché quell’idea è stata abbandonata?Per mancanza di risorse? O per mancanza di volontà? O perché non si condivide quella idea? Non era possibile riprendere quel progetto, cambiarlo migliorandolo laddove lo si ritenesse invecchiato? Insomma l’idea che serve è la riqualificazione di tutto il comparto urbano attorno alla stazione, e non solo dei binari.

Stesso discorso vale per la riqualificazione di Via Sant’Ambrogio, di cui si è già detto molto anche su questo blog. Giuste le riserve e le proposte di Insieme per Cambiare e del PD padernese.  L’obiettivo non credo sia fare e un dispetto al sindaco Alparone ma fermare un progetto sbagliato e ripensare meglio l’intervento su un pezzo importante di città. Da questo punto di vista la miopia dell’Amministrazione comunale sta ne riproporre un vecchio progetto del 2013, già criticato e contestato da un petizione di cittadini e nel non capire che il problema della sicurezza dei marciapiedi su un tratto di quella via va collegato ad una proposta di riqualificazione della città che coinvolga: la mobilità leggera, la circolazione del traffico del quartiere Palazzolo, l’arredo urbano e la coerenza e la connessione del sistema delle piste ciclabili. Allargato lo sguardo, tutto si può e si deve affrontare. Ma vedere solo l’ostacolo negli alberi e pensare ad una rapida soluzione già obsoleta non aiuta. Quindi sarebbe più logico pensare che il sistema delle piste ciclabili che è fermo alla via Italia possa prolungarsi, attraverso appunto la via Sant’Ambrogio, e collegarsi così a quello ciclopedonale di via Coti Zelati che si riconnette anche a quella sul Villoresi. La qualità dell’interventi di Incirano potrebbe essere estesa (copiata).

Comunque non mi pare invecchiata l’idea di cogliere le occasioni di interventi pubblici (e di finanziamenti) per riqualificare un’intera area della città pensando a tutte le funzioni e relazioni umane che sono connesse al funzionamento di un corpo sociale.