Ieri sera l’incontro su “Ambiente, infrastrutture e mobilità dell’area Nord Milano. A che punto siamo?”, organizzato da diverse sezioni di Legambiente, è sembrata più uno spot elettorale dei candidati della città metropolitana che l’occasione per un punto fermo delle problematiche ambientali del nostro territorio.
Più utile mi sembra riportare l’opinione di Legambiente di Paderno Dugnano a proposito delle compensazioni mancate della Rho-Monza.
Ecco il testo tratto da sito di Legambiente:
“Leggiamo sui giornali locali la notizia tanto attesa di diverse inaugurazioni di infrastrutture locali, previste nei prossimi giorni. Quella dominante e che ha certamente trascinato le altre è l’apertura, finalmente, del transito sul ponte sulla Ferrovia e Seveso che migliora indiscutibilmente la connessione tra due parti del nostro Comune, finora penalizzata fortemente dai passaggi a livello della linea ferroviaria che, in questi anni hanno messo a dura prova la pazienza e resistenza dei cittadini Padernesi. Legate a filo doppio all’apertura del ponte ci sono la messa in servizio della complanare Rho Monza e dello svincolo della Milano Meda.
Tutte opere infrastrutturali importanti dal punto di vista viabilistico, che convergono sulla rotonda di via Battisti e sulle vie strettamente collegate. Tutte opere infrastrutturali importanti che avranno un impatto devastante sul traffico locale e sui parametri della salute in termini di rumore e di inquinamento, con cui saranno chiamati a fare i conti i 3000 abitanti che, loro malgrado, si sono trovati a vivere a pochi metri da queste opere.
Tutte opere infrastrutturali importanti che si sommano alla regina di esse e cioè la “PORCATA”, ossia la Rho Monza a cielo aperto. Peccato che a questa serie concentrata di inaugurazioni, in sordina o no, ne manchi una che non ha il loro valore viabilistico, ma sulla cui importanza ognuno può riflettere. Stiamo parlando, ovviamente, del progetto integrativo di mitigazioni ambientali vere ed importanti, voluto, spiegato in tutte le sedi possibili, sostenuto in tutti modi, da ormai otto lunghi anni, prima dal comitato dell’interramento Rho Monza (CCIRM) e poi dal Circolo Legambiente di Paderno Dugnano. Un progetto presentato, apprezzato e condiviso (nelle dichiarazioni) anche dal Ministero delle Infrastrutture che aveva il compito di valutarlo e finanziarlo. Un progetto sottoscritto dalla passata Amministrazione Comunale con una delibera che risale al novembre del 2018, integrata e migliorata da un’altra Delibera dell’Amministrazione attuale del marzo 2022. Un progetto subito da Serravalle che, però, ha avuto la faccia tosta di presenziare alla Triennale di Milano nel 2019, in cui questo progetto dello studio Pan Associati di Milano, da noi promosso e sostenuto, ha vinto il primo premio nella sezione “Recupero dei territori di frangia”. E a ritirare il premio, oltre a noi e al Dott. Selleri, anche la Serravalle. Dunque, abbiamo una situazione in cui il Ministero, da sempre, è d’accordo sul progetto perchè in linea con il D.M. 274 di miglioramento ambientale e disponibile al suo finanziamento, Serravalle obtorto collo deve stare al gioco, le Amministrazioni Comunali (quella di prima e quella attuale) sono d’accordo e nonostante questo e l’ultima Delibera in materia inviata al Ministero risalga, come detto, al marzo 2022, nel momento in cui si inaugura di tutto, a destra, a sinistra e al centro (oppure a est, ovest e sud), il fatto che nelle aree destinate alle mitigazioni ambientali, in cui sono previste dune e alberi a pronto effetto, non sia stata portata neanche una carriola di terra, cioè un segnale che oltre all’autostrada ci si debba aspettare anche quel qualcosa che stiamo chiedendo da 8 anni , è una cosa vergognosa. Lo sappiamo benissimo che l’interesse e le priorità di Serravalle sono fare autostrade e non mitigazioni ambientali serie, cioè diverse dalla rosa canina e dal prato all’inglese, però, dopo tutto il percorso fatto, ad un anno e mezzo dall’ultima delibera e con l’assenso (a parole) del Ministero, che avrebbero dovuto mettere la parola fine alla vicenda, ci saremmo aspettati qualcosa di diverso e concreto anche nella direzione della protezione della nostra salute. Oltretutto avevamo informazioni attendibili che Serravalle aveva acquistato lo scorso autunno, gli alberi a pronto effetto da piantumare in questi mesi. Ma dove? E cosa dire delle recenti dichiarazioni pubbliche di fonte comunale, secondo cui il contratto di appalto di Serravalle è in scadenza nel mese di dicembre e che le prime piantumazioni saranno effettuate il prossimo autunno? Forse, conviene iniziare a prevedere di mettere noi, nei nostri balconi, a contrasto dell’inquinamento, vasi con arbusti di Viburno, Fotinia, Alloro e Ligustro e chi può, nel proprio giardino (condominiale o no) Aceri, Bagolari, Frassini, Olmi, Ontani e Tigli