
Articolo di Ottorino Pagani:
“Caro bollette & mercato tutelato? (2)
Gli aumenti delle bollette, per il cosiddetto “mercato tutelato”, nel primo trimestre 2022 saranno: per l’elettricità: + 55%; per il gas: + 41,8% al netto degli stanziamenti del Governo per calmierare i prezzi, precisamente: 5,8 Miliardi euro per il 2021 e 3,8 Miliardi euro per il 2022. Una situazione critica per le famiglie e anche per le aziende, come testimoniato nell’intervista a un imprenditore del settore tessile pubblicata su “Repubblica” del 2 gennaio 2022, di cui riporto di seguito uno stralcio.
“Siamo in una situazione kafkiana: abbiamo ordini, ma non ci conviene lavorare …. per le aziende Italiane, a gennaio 2021 ho pagato 350.000 euro per l’elettricità a dicembre la bolletta è salita a 1,4 milioni di euro: quattro volte tanto in appena 12 mesi … Per ogni chilo di filato prodotto siamo sotto i costi variabili: meglio fermarsi …. L’Italia è il Paese messo peggio. In Cina gli aumenti nel 2021 …. sono stati del 15%. In Turchia del 40% ma la svalutazione della lira ha di fatto azzerato l’impennata. In Portogallo abbiamo registrato un +40%, mai quanto il balzo del 300% osservato in Italia ….. Giusto aiutare le famiglie e le piccole imprese, ma se il Governo non pensa alla manifattura tanti chiuderanno …. Conosco la malattia, ma non la medicina…. I profitti non si possono calmierare in un libero mercato. Però magari un discorso con Eni e Enel, partecipate dallo Stato, si potrebbe fare. Dopodiché attenti al cortocircuito: introdurre l’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori e poi metterli in CIG perché le aziende non riescono a pagare le bollette. Sarebbe davvero il colmo”
Non condivido la logica della salvaguardia del profitto: avrebbe senso in un mercato concorrenziale e non certo nel falso mercato dei monopoli naturali gestiti da una ristretta schiera di oligarchi internazionali, impegnati nella “Grande abbuffata” (vedi film di Marco Ferreri del 1973), e “lasciati fare” da una politica sempre più compromessa; ma considero indicativo il riferimento al ruolo di Eni e di Enel e il pericolo del paradosso che i Cittadini potrebbero pagare, con le tasse e le bollette, sia gli aumenti dei costi diretti e indiretti (vedi: inflazione) dell’energia, che i costi per la CIG e la quota parte dei finanziamenti del PNRR che verranno indirizzati al settore energetico.
Nel frattempo, mentre il Presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), nel Comunicato stampa del 30/12/2021, che confermava gli aumenti sopraindicati, commentava: “Il risparmio energetico è uno strumento cui guardare con attenzione, ma serve anche la solidarietà tra consumatori, che si esprime anche nella puntualità dei pagamenti per chi ne ha la possibilità.”; il “Governo dei migliori” bocciava il “contributo di solidarietà” per i redditi più alti per far fronte al rincaro delle bollette.
Mi sembra una situazione che si può sintetizzare così: “siamo alla frutta”…, e concludere come nel precedente post, pubblicato il 21 dicembre 2021: abbiamo bisogno dei Cittadini, per costruire una prospettiva…