Il “diritto di costruire” non esiste in natura

Dunque il Consiglio di Stato, con sentenza del 31 luglio, non ha riconosciuto le buone regioni dei cittadini padernesi che sostenevano essere sbagliato costruire villette private in un parco pubblico. E’ una brutta sconfitta per tutto il movimento che si era ritrovato nel rifiuto del”progetto RE3”, approvato dalla giunta Alparone-Bogani.

Non voglio tornare sulle polemiche e su cosa andava fatto. E’ stato già detto, in sede di “Comitato Re3”, in riunioni di maggioranza e anche in un volantino pubblico (della Lista Sinistra per Paderno Dugnano del febbraio 2020). Adesso una cosa è chiara a tutti. Una Variante parziale fatta nel 2019 o una Variante Generale fatta nel 2020 avrebbe potuto cambiare le carte in tavola. Ma questa Amministrazione non l’ha voluta fare lasciando i cittadini, contrari all’RE3, soli di fronte all’unica via: quella dei ricorsi. Ora cosa si può ancora fare, per fermare lo scempio di un bene pubblico?

“A questo punto resta
fondamentale perseguire un percorso di modifica del PGT
“: così afferma
l’avvocato dei cittadini.” Ammesso che si sia ancora in tempo. A nessuno sfugge
un dato semplice. La “revisione” del PGT, che forse sarà approvata entro la
scadenza del giugno 2024, non sembra contenere una risposta adeguata. I proprietari
del Re3 hanno ora tutta la convenienza di forzare e chiedere un Piano attuativo.
Dove troverà l’Amministrazione Comunale la forza di fare quello che in quattro
anni non ha fatto? Avrà il coraggio di variare quelle “previsioni” urbanistiche
dopo la sentenza del Consiglio di Stato favorevole ai costruttori?  Avrà la capacità di non ascoltare pareri
obsoleti di consiglieri interessati e affermare quello che gli urbanisti più
avveduti affermano …

I muratori di Paderno Dugnano, nel 1906

Quella che vedete qui sopra riprodotta è la fotografia,
scattata nel 1906, della prima (?) organizzazione di lavoratori della nostra
città. E’ l’immagine della”sezione di
Paderno Dugnano della Società di Mutuo Soccorso e Miglioramento fra i
Lavoratori Muratori”.

La foto, forse scattata nei cortili di via Madonna,
rappresenta un gruppo di muratori che, in bella posa e vestiti a festa, mostrano
con orgoglio i simboli della loro fatica e della loro fede.Una foto di Gesù, un
busto di Carlo Marx e la foto del grande sciopero dei muratori milanesi del
1901, riuniti all’Arena di Milano

La foto è tratta da un libro che celebrava i 20 anni di
vita della “Società di Mutuo Soccorso e Miglioramento fra i Lavoratori
Muratori” milanesi sorta nel 1886. Vi sono documentate le sezioni della provincia
milanese e, tra queste, quella di Paderno Dugnano viene così descritta:


Costituita nel dicembre 1901 con 31 soci, ora ne sono iscritt 55, dei quali 48
al corrente. La paga dei muratori che prima era di L.0,22 all’ora, con 11 ore
di lavoro, attualmente è di L.0,29 all’ora per 10 ore di lavoro.Questa sezione
ebbe origine, come molte altre, da una conferenza violentemente impedita
dall’autorità nell’ottobre 1901. Simile sopruso convinse i compagni che alla
prepotenza si doveva opporre costanza e buona volontà; perciò, non curandosi
delle minacce, continuarono per la loro strada.Dopo un anno circa dalla sua
costituzione, malgrado le insulsaggini e le scomuniche del prete, inaugurava la
sua Sede.In paese esiste un lodevole corpo di musica, del quale fanno parte
vari soci”.

Chissà se tra questi muratori è ritratto anche l’anarchico
Angelo Pozzi (nato del 1885) …

Una VAS in agosto?

L’Amministrazione Comunale ha depositato il 26 luglio, senza alcun comunicato pubblico e senza che ve ne sia traccia sul sito del municipio, l’avviso di messa a disposizione del pubblico della VAS (Valutazione Ambientale Strategica).

E’ questo uno strumento propedeutico all’adozione del PGT che deve essere sottoposto, per legge, anche alla partecipazione dei cittadini (Associazioni, imprese e privati..) interessati a formulare osservazioni e alternative al testo depositato.

Quello che notiamo sono i tempi riservati alla partecipazione a questa VAS balneare, che infatti scadono l‘8 settembre 2023. E’ giusto. “Se sei interessato alla tua città non devi andare in ferie”.

Un referendum per la sanità pubblica

Diamo notizia del comunicato CGIL che rilancia la battaglia per la sanità pubblica in Lombardia.

“Sanità lombarda, un referendum per rafforzare il servizio pubblico e garantire il diritto alla salute.

Medicina
Democratica, Cgil, Arci, Acli, Federconsumatori sono tra i promotori della
proposta di referendum che è stato depositato il 27 luglio 2023 in
Regione Lombardia con l’obiettivo di abrogare tre punti della riforma sanitaria.
I
quesiti riguardano l’equivalenza pubblico-privato e l’estensione delle funzioni e dei
servizi che il pubblico può delegare al privato rispettivamente da parte delle
Ats e delle Asst. L’abrogazione di questi passaggi ha l’obiettivo di riportare al pubblico
la funzione di programmazione e controllo dell’erogazione dei servizi.

Monica
Vangi
, segretaria Cgil Lombardia, sottolinea: “La
nostra campagna referendaria è la naturale prosecuzione delle nostre iniziative
per ridare ai cittadini lombardi una sanità giusta ed efficace – sottolinea
Monica Vangi, segretaria CGIL Lombardia -. Sono anni che interveniamo
puntualmente su ogni provvedimento, presentiamo proposte di modifica,
interloquiamo con i vari assessori al Welfare e promuoviamo iniziative di
protesta a sostegno delle nostre proposte. Oggi è giunto il momento di ridare
la parola ai lombardi, chiamandoli ad esprimersi direttamente con il proprio
voto. Siamo convinti che serva tutto il nostro impegno per un tema così importante
e vicino come la quotidiana odissea delle liste d’attesa. Siamo contenti di avere
importanti compagni di viaggio in questa avventura”.

Per Catello
Tramparulo
, segretario Fp Cgil Lombardia: “Anche
l’ultima
legge regionale in materia sanitaria, la n. 22 del 2021, ha determinato,
con gli altri provvedimenti legislativi, un pesante arretramento del perimetro
pubblico. La parificazione, in una logica di mercato, di sanità pubblica …

Ma quanti siamo?

A volte non percepiamo bene il nostro contesto storico-sociale. I numeri aiutano a comprendere bene chi siamo e dove siamo. Ci aiuta, in questi giorni l’ISTAT che ci da la classifica dei 10 paesi con più abitanti nella Grande Milano. Al primo posto ovviamente c’è Milano con 1.359.819 residenti (dato 2023).

Ma quali sono i dieci centri dell’hinterland con più abitanti, ricordando che sono ben 133 i comuni che ne fanno parte? Eccoli di seguito: 1)Sesto San Giovanni: 81.393; 2) Cinisello Balsamo: 75.581; 3) Legnano: 60.481; 4)Rho: 50.602; 5)Cologno Monzese: 47.682; 6) Paderno Dugnano: 46.306; 7)Rozzano: 42.430; 8)San Giuliano Milanese: 38.537; 9 )Pioltello: 37.002; 10)Bollate: 36.564.

La nostra dimensione e collocazione ci deve raccontare anche l’ambizione che la nostra città deve avere in termine di qualità dei servizi, dell’ambiente, della residenza, del lavoro, della cultura…Insomma qualità del vivere.…