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COP21 – L’Uomo e l’energia

A Parigi, un paio di settimane fa si sono incontrati i rappresentanti di tutti i popoli del mondo, quasi 200 nazioni, per cercare di ridurre il riscaldamento globale della terra, che solo chi non vuol vedere può affermare che non esiste. (Nel 1997 a Kyoto erano presenti 35 paesi).

Il problema coinvolge tutte le nazioni e senza la collaborazione di tutte le nazioni non è possibile risolverlo. L’attività umana negli ultimi 100 anni è riuscita a produrre cambiamenti climatici che la natura, da sola, in tempi geologici, ha impiegato milioni di anni per produrne di analoghi.

Tutte le nazioni presenti hanno trovato un accordo e si sono impegnate a ridurre le emissioni di gas serra entro il 2020 in modo che l’aumento della temperatura media causato da questi gas sia inferiore ai 2.0 °C (meglio se 1,5 °C) rispetto ai livelli pre-industriali (1900-1950).

Qui trovate il testo completo dell’Accordo di Parigi COP21_paris Agreement 2015_12_12 (purtroppo non sono riuscita a trovare la versione in italiano)

L’accordo è molto articolato e fa riferimento ai numerosi accordi precedenti ed è difficile interpretazione se non si hanno chiari tutti i passaggi precedenti e le proposte nate e sviluppate nel corso degli anni.

Riporto un commento dettagliato dei principali elementi e delle modifiche concordate durante la conferenza tratte dal sito http://www.italiaclima.org   COP21 Commenti Accordo .

Si può dunque essere soddisfatti dell’accordo raggiunto?

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Aria killer Milano stop al traffico per tre giorni

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Milano chiude al traffico veicolare per tre giorni dal 28 al 30 dicembre.E gli altri cosa fanno per arginare lo smog che ci sta soffocando?Non è vero che i Comuni non possono fare niente per alleviare l’inquinamento atmosferico di questi giorni.Qualcuno,come Paderno Dugnano, non fa niente,altri fanno qualcosa.Il Comune di Bresso ad esempio ha aderito al Protocollo per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto all’inquinamento atmosferico locale, stipulato con la Città Metropolitana di Milano e con i Comuni ricadenti del suo territorio.Hanno aderito 13 comuni su 133 dell’area milanese. Il Sindaco di Bresso ha firmato l’ordinanza n.6 del 9 dicembre 2015, con la quale viene applicato il Protocollo menzionato.

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Contro l’amianto le richieste dell'Aiea di Paderno Dugnano

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Riportiamo il comunicato stampa che Lorena Tacco,presidente dell’Associazione Italiana Esposti Amianto padernese, ha diffuso oggi:

” La nostra Associazione in data 10/12/2015 ha protocollato (n. 655469) una richiesta in merito al censimento/mappatura dei manufatti in amianto presenti sul territorio comunale. (all. 1).Il P.R.A.L. (Piano Regionale Amianto Lombardia) ha come obiettivo la bonifica del territorio regionale entro il 2016.Ogni Comune è tenuto a censire il proprio territorio per realizzare una mappatura dei manufatti in amianto (coperture, tubazioni, rivestimenti ecc) ed avere una visione del rischio per la salute dei cittadini. Per fare ciò il P.R.A.L.  prevede che i comuni inviino a tutti i cittadini un modulo da compilare in caso siano proprietari di manufatti in amianto (all. 2 e 3). In caso di mancata autodenuncia la legge regionale prevede una sanzione da 100 a 1500 euro (all. 4). L’Amministrazione  Comunale afferma di aver pubblicato il suddetto modulo sulla “Calderina” ma noi riteniamo che questo non sia sufficiente e non garantisce che l’informazione sia arrivata a tutti i cittadini. Per questo motivo chiediamo che il modulo di autodenuncia venga inviato insieme alla tassa comunale dei rifiuti. Vi informiamo inoltre che in data 29 maggio 2015 abbiamo protocollato (n. 0028973/2015) una serie di richieste fatte all’Amministrazione  Comunale dalla nostra Associazione, dopo il convegno da noi organizzato il 13 maggio scorso in merito al problema amianto salute/territorio,  che ha visto la partecipazione del nostro sindaco e del sindaco di Casale Monferrato dott.ssa Titti Palazzetti. A tutt’oggi non abbiamo avuto riscontri…

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Firmato l’accordo COP21

Cop21A Parigi stamani, 12 dicembre 2015, è stato presentato l’accordo per il contrasto ai cambiamenti climatici.

Il 22 aprile 2016, a New York, ci sarà la cerimonia ufficiale di firma del trattato mentre l’entrata in vigore avverrà non prima del 2020, da quando le parti responsabili di almeno il 55% delle emissioni di gas serra lo avranno ratificato.

Nell’accordo di parla di obiettivi a lungo termine, impegni a diversi livelli, primo fra tutti quello nazionale, fondi per i paesi vulnerabili e finanziamenti per i paesi in via di sviluppo, trasparenza, innovazione tecnologica e partecipazione, infine, verifiche sull’applicazione del piano.

In maggior dettaglio l’accordo prevede l’impegno a mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dell’aumento di 2 gradi, ritenuto critico, rispetto al livello medio pre-industriale, con l’impegno a mantenerlo entro 1.5 gradi sempre rispetto al livello pre-industriale.…

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Parigi, 48 ore alla conclusione di Cop21 Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici

Cop21Sotto la presidenza di Laurent Fabius, ministro degli affari esteri francese, si avvia alla conclusione a Parigi la ventunesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Tra 79 Stati dell’Africa, Caraibi e Pacifico, gli USA e tutti gli Stati membri dell’Unione europea, pare ci sia identità di vedute sull’architettura generale del patto sul clima per proseguire gli impegni del Protocollo di Kyoto e ridurre le emissioni che causano il riscaldamento globale.

E dalla nuova bozza di accordo (riportata da Wired) si evince che i lavori procedono ma le cose importanti sono ancora tutte sul tavolo: differenziazione degli impegni per la riduzione delle emissioni tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, responsabilità passate, investimenti economici, una maggiore ambizione sugli obiettivi da raggiungere.

CVX_CO0U8AAdgI_Interessante l’Education Day, voluto da Najat Vallaud-Belkacem, Ministro francese dell’Educazione nazionale, dell’Insegnamento superiore e della Ricerca, e da Ségolène Royal, Ministro dell’Ecologia, dello Sviluppo sostenibile e dell’Energia, nate la prima in Marocco e la seconda in Senegal e tra le poche donne presenti nelle folte delegazioni dei 196 paesi che aderiscono alla convenzione ONU sul clima,  perché i cambiamenti climatici si combattono anche con l’educazione e la cultura e coinvolgendo, soprattutto anche se non solo, i giovani in prima linea.…