E’ cominciata ieri a Marrakech, in Marocco, la 22a Conferenza sui cambiamenti climatici, durerà fino al 18 novembre.
Dopo gli accordi firmati a Parigi lo scorso anno, al termine della COP21, l’obiettivo primario di questa Conferenza è definire la modalità di attuazione di tali accordi.
Salaheddine Mezouar, ministro degli Esteri del Marocco e Presidente della COP22 ha commentato in apertura, il tema del primo giorno è stato ‘Africa in azione’, che la conferenza “in terra africana dimostra l’impegno di un intero continente a contribuire allo sforzo globale” per combattere il cambiamento climatico.
Ha sottolineato inoltre l’importanza di aiutare tutti i paesi africani a combattere i cambiamenti climatici: “sole non ignora un villaggio perché è piccolo.”
Il padiglione dell’Africa, una grande tenda a sua volta alloggio di diversi padiglioni, è stata animata con grandi schermi raffiguranti deserto, oceano, e le scene della foresta provenienti da tutto il continente. Uno spazio riempito rapidamente da delegati, osservatori e giornalisti sia durante la plenaria di apertura che per i lavori, subito cominciati, della conferenza.
Il padiglione ospiterà molti eventi durante gli 11 giorni: un accesso più affidabile all’energia per le aree rurali e la collaborazione con l’industria dell’aviazione civile internazionale erano solo due dei dibattiti che si sono svolti.
Diversi paesi anche ospitato eventi e tavole rotonde per evidenziare i propri sforzi per il clima: Tunisia ed Etiopia hanno discusso con i rappresentanti tedeschi per creare soluzioni ai propri problemi ambientali legati al mercato del carbonio, la Tunisia è particolarmente interessato a coinvolgere il settore del cemento.
E’ stato inoltre discusso l’accantonamento per ‘perdite e danni’ a favore dei paesi più poveri …