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Durante la settimana entrante si dovrebbe arrivare alla votazione finale per approvare la legge per disciplinare le Unioni Civili.

Il disegno di legge sulle unioni civili riguarda le persone dello stesso sesso, disciplina inoltre la convivenza sia omosessuale che eterosessuale.

Per costituire un’unione civile tra due persone dello stesso sesso, bisogna essere maggiorenni e recarsi da un ufficiale di stato civile con due testimoni. Chi si unisce deve indicare il regime patrimoniale e l’eventuale adozione di un cognome comune. I diritti e doveri sono simili a quelli del matrimonio così come l’eredità e lo scioglimento.

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L’adozione non è prevista, è possibile adottare solo il figlio naturale del partner, chiamata anche step-child adoption.

Reversibilità della pensione. E’ prevista ma è un altro punto su cui la maggioranza è divisa.

La seconda parte del disegno di legge si occupa delle convivenze anche tra persone di sesso diverso unite da un legame affettivo. Cosa comporta?

Il contratto, che si può sciogliere in qualsiasi momento, prevede una residenza comune, la divisione delle spese comuni e la scelta di un regime patrimoniale. Nel caso in cui uno dei conviventi sia straniero si applica la legge vigente nello stato dove è stata registrata la convivenza. Un convivente può designare l’altro quale rappresentante in materia di salute e di morte ad esempio per decisioni su donazione di organi e funerali. Dopo la morte del partner il convivente può abitare nella stessa casa fino a cinque anni, ma non c’è la pensione di reversibilità.

 

In particolare la regolamentazione della ‘stepchild adoption’ ha scatenato una serie di commenti e veti fuori e dentro la maggioranza perché i contrari credono che possa incrementare il ricorso dell’utero in affitto, pratica vietata in Italia, ma permessa all’estero.

Cioè la possibilità che una coppia omosessuale, soprattutto quella maschile, possa essere invogliata a pagare una donna (con molta probabilità di condizioni economiche limitate) per ‘usare/affittare’ il suo utero allo scopo di portare a termine una gravidanza, con il successivo ed immediato allontanamento del bambino al momento della nascita. Si è già detto molto in merito, e fino alla votazione decisiva saranno ancora molti i commenti sia da parte dei favorevoli che dei contrari, che in alcuni casi, a dir la verità, rasentano l’offesa.

Non è mia intenzione parteggiare per una posizione o per un’altra, anche se ovviamente ne ho una. L’aspetto che vorrei provare a considerare è il peso che la scienza, e le nuove tecnologie che da questa derivano, ha sui fenomeni legati alla vita, alla morte e alla salute in generale.

Se ci è possibile, proviamo per un momento a dimenticare di essere etero od omo sessuali, di destra o di sinistra, uomo o donna, laici o cattolici e proviamo a pensare alle situazioni, spesso dolorose, che la vita in alcuni casi ci obbliga ad affrontare. Situazioni che coinvolgono la nostra salute o quella dei nostri cari, situazioni in cui sempre più spesso chiediamo aiuto alla tecnologia, sperando che le possa risolvere.

Pensiamo per iniziare all’uso delle tecnologie per la salute:

  • Esami clinici (del sangue, delle urine, TAC, Risonanza Magnetica, Raggi X, Ecografie, Mammografia)
  • Curare il cancro (chemioterapia
  • Anestesia (senza la quale la chirurgia sarebbe impossibile)
  • Protesi (denti, arti)

Ci sono poi tecnologie che permettono

  • Donazioni di organi da vivi (rene, midollo spinale, sangue, pelle, …)
  • Donazioni di organi da morti (cuore, fegato, cornee, arti, …)
  • Di usare cellule staminali prelevate da diverse parti del corpo, come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi. Sono dotate della capacità di auto-replicarsi e di differenziarsi, trasformandosi in diversi altri tipi di cellule del corpo. Per questa loro caratteristica sono usate per curare malattie altrimenti incurabili.
  • Tecnologie per la cura di fine vita, che ci consentono di prolungare la vita come fino a poco tempo fa non avremmo mai immaginato. Tanto da riuscire difficile distinguere il confine tra la vita e la morte. Confine di medicalizzazione che sta tra l’accanimento terapeutico e le cure palliative di accompagnamento alla morte.
  • Tecnologie che consentono di dare la vita. Cura dell’infertilità, maschile e femminile; fecondazione assistita, farmacologica, ormonale, chirurgica, inseminazioni intrauterina e fecondazione omologa od eterologa
  • Per non parlare della clonazione, che almeno per il momento, non viene praticata sugli esseri umani

Scienza e tecnologia pervadono la nostra vita e la nostra salute. Sono in continua evoluzione. Fanno parte della storia del Genere Umano.

La vita esiste in quanto resistenza alla morte. Gli Animali hanno sviluppato sistemi meravigliosi per cercare di sopravvivere e riprodursi. Il Genere Umano, grazie al suo cervello, fa la stessa cosa.

Ora la domanda è:

Perché due persone (magari anche dello stesso sesso) che si vogliono bene, magari per una precedente relazione di un componente la coppia, non dovrebbe adottare il figlio del compagno, e garantirgli così un futuro più sereno?

Perché due persone (magari dello stesso sesso) non possono soddisfare il desiderio innato di riprodursi, magari con l’aiuto di una terza persona, che ‘presta’ il suo utero?

In Italia esiste la possibilità di donare organi per il trapianto, e sappiamo che esiste anche un traffico illegale di organi. Non per questo vengono proibiti i trapianti.

Ovviamente sono tutte pratiche che vanno opportunamente regolamentate. E come tutte le leggi dello stato, vanno rispettate, altrimenti devono essere sanzionate o punite.

L’utero in affitto è probabilmente una pratica che potrebbe estendersi con la ‘stepchild adoption’.

Va correttamente regolamentata. E le leggi devono essere fatte rispettare. Non serve nascondere la testa sotto la sabbia.