Sono d’accordo con Gianfranco. E’ una scelta politica, di una politica che non mi piace. Di una politica che non vorrei si facesse nel Partito Democratico a cui sono iscritta.
Non concordo con una scelta fatta da una classe dirigente che si è presentata come ‘rottamatrice’ di una vecchia politica, ma che nei fatti si sta spesso dimostrando peggiore della precedente.
Queste scelte, fatte per ‘conquistare’ voti nell’area del centro destra a mio avviso finiscono con fare perdere molti voti a sinistra, con un saldo finale che si può immaginare negativo.
Il tentativo in atto già da tempo è quello di cambiare la natura del PD, di far perdere i valori di partecipazione e di coinvolgimento dal basso dei cittadini, per lasciare spazio a giochi di potere e di lobby. Giochi che ci sono sempre stati e che sempre ci saranno, non illudiamoci, ma che nel PD che vorrei dovrebbero essere il più possibile limitati. E un Partito che vuole e che sa governare deve sapere gestire i rapporti anche con i poteri forti. Ma gestire tali rapporti non significa soffocare i propri ideali e i propri progetti.
Quello che voglio dire, soprattutto agli iscritti, simpatizzanti ed elettori del PD è che non dobbiamo rassegnarci a questo stato di cose. Che soprattutto adesso non dobbiamo lasciarci prendere dallo sconforto, buttare la spugna e lasciare il PD nelle mani di questi burattinai.
Sono tempi difficili, ma non dobbiamo perdere la speranza e la voglia di costruire un paese che ci piace, che sia Paderno Dugnano o che sia l’Italia.
Dobbiamo Resistere, Resistere, Resistere. E la Resistenza il Popolo del PD ce l’ha nel sangue!