
Uno sciopero generale perché il governo israeliano si fermi nel massacro della popolazione di Gaza, perché smetta di occupare le terre palestinesi, perché liberi gli attivisti arrestati in acque internazionali illegalmente?
Uno sciopero generale per denunciare la complicità del governo Meloni, il silenzio dell’Europa e l’inazione delle forze politiche anche di opposizione e il mancato aiuto umanitario a chi muore di fame e di sete oltre che di bombe?
Uno sciopero per riaffermare la dignità e il riconoscimento dello stato di Palestina che non può essere ridotto ad un governatorato coloniale come nella “proposta di pace” del trio Trump/Netanyahu/Blair?
Uno sciopero generale perché i lavoratori di tutto il mondo sanno che i diritti dei palestinesi sono i diritti di noi tutti e che non possiamo restare in silenzio ancora?
Ecco a chi dice che uno sciopero dei lavoratori non serve si può rispondere che solo i lavoratori e il sindacato si stanno muovendo perché altri sono stati fermi e muti, e spesso complici.
Fuori Israele dalle terre palestinesi di Gaza e della Cisgiordania.
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