
Articolo di Ottorino Pagani:
Economia dell’abbastanza: per chi?
“Abbondanza vuol dire non avere restrizioni ma può anche voler dire avere troppo, più del necessario. Preferisco l’abbastanza, avere il giusto, nè più nè meno di quello che ci serve, perché stiamo depauperando il pianeta”, così Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, nell’ambito del Festival Internazionale dell’Economia 2023, presentando il rapporto sul mondo post-globale intitolato “Dall’illusione dell’abbondanza all’economia dell’abbastanza”, curato dal Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi con il sostegno di Intesa Sanpaolo.”
Nel frattempo, in merito alla tassa sugli extra profitti, una nota della Banca informa che:
“Il cda di Intesa ha deciso che «proporrà all’assemblea, in sede di approvazione del bilancio d’esercizio 2023 e di destinazione dell’utile dell’esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo, di destinare a riserva non distribuibile un importo pari a circa 1,991 miliardi, corrispondente a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta di circa 797 milioni, invece del versamento di tale imposta, avvalendosi dell’opzione prevista dal predetto provvedimento» E il Ceo Carlo Messina, aggiunge: “Oggi ho potuto esporre al cda della banca il nostro programma a contrasto delle disuguaglianze e a favore dell’inclusione finanziaria educativa e sociale, un programma di 1,5 miliardi di euro negli anni tra il 2023 e il 2027, considerando gli importi destinati alle iniziative e quelli relativi ai costi delle strutture a supporto delle iniziative stesse”.
Alcune parole di Papa Francesco pronunciate nel corso di un incontro con Confindustria: “Una forma di condivisione è la filantropia, cioè donare alla comunità, in vari modi. E qui voglio ringraziarvi per il vostro sostegno concreto al popolo ucraino, specialmente ai bambini sfollati, perché possano andare a scuola; grazie! Ma molto importante è quella modalità che nel mondo moderno e nelle democrazie sono le tasse e le imposte, una forma di condivisione spesso non capita”. E quando era arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio definiva la beneficenza attraverso una citazione della sua connazionale Mafalda, anzi della sua amichetta benestante e benpensante Susanita: “Faccio un bel rinfresco con stuzzichini, dolcetti e tutte le cose buone per comprare polenta, fagioli e tutte quelle porcherie che mangiano i poveri”.
Cioè, a coloro che guardano allo Stato e all’interesse pubblico con diffidenza e preferiscono le prediche sull’abbastanza e il mecenatismo, le parole del Papa sono un monito: volete fare beneficenza?: Pagate le tasse!