
Articolo di Ottorino Pagani:
“Di seguito lo stralcio di un articolo del 21 novembre 2023 pubblicato da “Il Fatto Quotidiano”:
“Un’imposta progressiva sui grandi patrimoni sopra i 5,4 milioni di euro netti con cui finanziare politiche e interventi in materia di tutela della salute, welfare, diritti sociali, famiglia, istruzione, diritto alla casa. È quello che prevede un emendamento alla legge di Bilancio presentato da Alleanza Verdi e Sinistra. La nuova tassa ricalca quella ipotizzata da Oxfam come esempio di possibile applicazione in Italia dell’imposta europea sostenuta dalla raccolta firme promossa dall’ ong in partnership con Il Fatto e Radio Popolare.(qui il link al sito da cui è possibile aderire)
Nel dettaglio, l’imposta si applicherebbe alla ricchezza netta “derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all’estero” e si accompagnerebbe all’abolizione dell’Imu per evitare la doppia tassazione. Le aliquote sarebbero dell’1,7% sui valori compresi tra 5,4 e 8 milioni di euro, 2,1% tra 8 milioni e 20,9 milioni di euro, 3,5% oltre i 20,9 milioni di euro. In caso di violazione degli obblighi di dichiarazione arriverebbe una sanzione amministrativa pecuniaria dal 3 al 15% dell’importo non dichiarato.
Il gettito, quasi 16 miliardi di euro, andrebbe ad alimentare un nuovo fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze battezzato “Articolo 3”: un richiamo alla Costituzione nella parte in cui sancisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.