
Oggi il sindaco Sala e l’assessore all’Urbanistica Tancredi hanno presentato le linee guida del nuovo PGT di Milano. Proprio mentre il Parlamento riprende l’iter della cosiddetta “norma Salva Milano”, resasi necessaria per sanare le operazioni edilizie finite nel mirino della Procura e in odore di “presunti abusi edilizi”.
Apprendiamo, non senza stupore, che è in arrivo una stretta sull’urbanistica (?). Sono in arrivo ”regole certe, zero discrezionalità, pianificazione pubblica chiara, dialogo con i quartieri, spinta all’housing sociale”. Perché non era così? La domanda non sembra mal posta.
Comunque di cosa si tratterebbe, in attesa di smentite: sono tre i punti salienti e nuovi che meritano una riflessione.
1.Addio allo scostamento alle norme morfologiche. Non si possono aver deroghe alle regole esistenti soprattutto sulle altezze.E’ sui grattacieli che si è concentrata l’attenzioen della procura di Milano.
2.Sarà più difficile aumentare l’indice di edificabilità senza una corrispondenza di cessioni in termini di servizi di edilizia sociale. Meno SCIA e più Permessi di Costruire. Cioè sarà più incisivo il ruolo del Comune che potrà/dovrà pianificare anche attraverso un ATLANTE dei quartieri. Una sorta di mappa degli interventi prioritari da realizzare per spazi e servizi pubblici. Da allegare al PGT.
3.L’edilizia sociale residenziale diverrebbe obbligatoria non solo nei progetti superiori ai 10.000 mq2 come è adesso ma anche ai piani tra 5 e 10.000 mq2.
Questo è quanto farà Milano. Io mi sto chiedendo se il tema della rigenerazione urbana e della “densificazione “non abbia una rilevanza ed un interesse anche per noi.