
Non abbiamo potuto assistere alla presentazione del libro “Il mormorio del mare”di Valerio Villoresi, alla Tilanes del 14 marzo, a cura della compagnia del Pilastrello. Per recuperare questa notizia abbiamo chiesto un commento al libro a Ottorino Pagani.
“E’ stato presentato lo scorso 1 aprile, presso il Politecnico di Milano, il libro “Il mormorio del mare”, che Valerio Villoresi, pronipote di Eugenio, ha dedicato al suo avo. Un evento che, per la ricorrenza del 140esimo dell’inaugurazione della diga di Panperduto e del Canale Villoresi, progettati dall’ingegnere monzese, ha voluto ricordarne il genio e la lungimiranza ma anche la sua fede e caparbietà: “«Non mi darò pace sino a che non avrò eliminato il paradosso di una cospicua parte della Lombardia, la regione italiana più ricca di acque, afflitta dal flagello delle arsure deleterie»
La recensione presentata racconta: “Gli amori, gli intrighi, le avventure, i misteri, i sogni, le passioni in una spy story, cruda e vera, dell’Ottocento. Una storia di duchi, marchesi e contessine, di “buzzurri”, eretici, prelati, assassini, grandi ricchezze, povertà feroci e tesori nascosti. E la leggenda di un ingegnere, Eugenio Villoresi, “zuccone” ligio ai precetti di san Paolo, e del “suo” canale osteggiato dai poteri forti ma provvidenziale per i popolani della Pianura Padana. Questo romanzo svela, 140 anni dopo, i retroscena del riscatto della “nobiltà papalina” sui “caldarrostai del Nord” mediante l’utilizzo di capitali “illeciti” salvati su ordine di papa Pio IX dai provvedimenti di confisca della “manomorta”. È quindi una biografia romanzata e un omaggio alla perseveranza di un uomo dell’Ottocento, che progettò uno dei canali d’irrigazione più innovativi e monumentali d’Italia e che, ancora oggi, è ricordato per aver salvato una parte della Lombardia dalla siccità.
Il libro ci ricorda anche la fragilità di questo territorio che i cambiamenti climatici ripropongono sia con il calo dei livelli delle acque di falda nel lungo periodo sia con la quantità eccessiva di acqua nel breve periodo, una situazione che implica gravi rischi che dobbiamo prepararci ad affrontare adeguatamente. In questa direzione opera il progetto europeo “Maurice” gestito in Italia dal Politecnico di Milano in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, come descritto nell’articolo riportato all’indirizzo:https://www.frontiere.polimi.it/
Questa fragilità interessa anche il nostro Comune e richiede una maggiore attenzione e cura del bene più prezioso per l’umanità: l’acqua; con la perseveranza dell’Ing. Villoresi dovremmo far tesoro delle ricerche in corso per migliorare la gestione delle acque, aumentare la resilienza del territorio e costruire le condizioni per uno sviluppo davvero sostenibile.”