Con Ambrogio Varisco è scomparsa anche la generazione dei sindaci della prima Repubblica. Dopo il sindaco socialista Mastella (1985-1993), il comunista Strada (1975-85) ora se n’è andato il democristiano Varisco (1971-1975).
Nato nel 1931 a Paderno Dugnano si era diplomato geometra nel 1951.Aveva iniziato la sua attività professionale presso gli studi milanesi Borgato e presso il “Design italiano” di Marco Romano e Bellini. Rientrato a Paderno nel 1959 lavorerà fino alla pensione presso l’Immobiliare padernese dei Villa.
Consigliere comunale dal 1970 al 1980. Sindaco dal maggio 1971 al giugno 1975. nella movimentata consigliatura che vide succedersi ben 4 giunte comunali.
Una legislatura caratterizzata dagli scontri dentro le correnti dc che trovarono una momentanea tregua indicando a sindaco l’outsider Ambrogio Varisco, di Cassina Amata. Ma Varisco si dimostrò capace e forte nella sua veste istituzionale. Le sue migliori opere le ha puntigliosamente rivendicate lui stesso in una serata, in Tilane, dedicata ai 150 anni della storia di Paderno Dugnano il 29 .11.2019. Difficile ricordarle tutte: l’esproprio del Palazzo Vismara e quello delle aree per le scuole del Villaggio e di Incirano. L’adozione di un piano casa di 167 e l’istituzione di un primo SMAL, Servizio di medicina preventiva del lavoro.
Gli anni’70 erano gli anni della strategia della tensione, dei problemi della salute in fabbrica (Tonolli), dell’emergere della questione “ Villaggio”, dello scontro per il divorzio e delle mobilitazioni della nascente sinistra extraparlamentare padernese.
Due, secondo me, le questioni più rilevanti che “segnarono” la sua legislatura. La prima fu la vicenda dell’urbanistica che portò all’approvazione definitiva, nel 1974, della Variante al PRG dei progettisti Ugo Ratti, Marco Romano e Gilberto Marziano. La seconda, indirettamente, la “grana” dello scandalo Euromercato, causato dai dc palazzolesi. Dopo quella esperienza amministrativa turbolenta Varisco non rientrò più in Consiglio comunale e si dedicò al suo lavoro professionale.
Io lo ricordo, con stima, perché abbiamo vissuto insieme tante riunioni di Commissione edilizia della quale faceva parte lui come esperto ed io come amministratore. Lì ho avuto modo di conoscerlo meglio, oltre l’appartenza politica. Ricordo anche, con particolare piacere, quando gli proposi di indossare di nuovo la fascia di sindaco e di tenere un discorso ufficiale in occasione della festa del 2 giugno nel Parco della Costituzione, credo nel 2006. Gli fu assegnata la Calderina d’oro nel 2008. Ultimamente ci accomunava la passione per la storia locale della quale lui era un cultore appasionato.
I funerali si svolgeranno sabato nella parrocchia di Sant’Ambrogio a Cassina Amata.