
Articolo di Ottorino Pagani:
“Una questione di “Palazzo”….
Il “sito” Comunale ci informa che: “Il Sindaco metropolitano decreta di convocare i Comizi elettorali per l’elezione del Consiglio metropolitano per domenica 19 dicembre 2021. Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 8.00 alle ore 23.00 presso la sede della Città metropolitana di Milano in via Vivaio 1”. Il comunicato di “indizione delle elezioni” del Sindaco metropolitano sintetizza le modalità di elezione per effetto della Legge n. 56/2014, in particolare:
- “Con il rinnovo del Consiglio del Comune capoluogo (Milano ha rinnovato il proprio Consiglio il 4 ottobre 2021) si procede a nuove elezioni del Consiglio metropolitano entro sessanta giorni dalla proclamazione del Sindaco del Comune capoluogo; … l’art. 1, comma 15 della Legge n. 56 stabilisce che le elezioni del Consiglio metropolitano sono indette dal Sindaco del Comune capoluogo”; cioè, un Sindaco eletto da una minoranza di Cittadini metropolitani (il 47,7% dei soli milanesi) e che in campagna elettorale, lui e i partiti / liste che lo sostenevano, non hanno proferito alcuna proposta / ragionamento / visione sullo stato e sul futuro delle Aree Omogenee che compongono, insieme a Milano, la Città metropolitana, si accinge a rinnovare un Consiglio che, nel corso del precedente mandato, ha fatto cose sconosciute alla maggioranza dei Cittadini metropolitani.
- “Sono elettori i Sindaci e i Consiglieri comunali dei Comuni della Città metropolitana di Milano, in carica alla data dell’elezione sopra indicata” – “Sono eleggibili a Consigliere metropolitano i Sindaci e i Consiglieri comunali in carica nei Comuni della Città metropolitana di Milano”; cioè, gli elettori e gli eletti sono sempre gli stessi: votati a loro volta dai Cittadini per una rappresentanza (?) comunale che non si è mai confrontata con i temi di organizzazione / sviluppo / direzione della ex provincia diventata Città metropolitana.
- “L’elezione avviene sulla base delle liste concorrenti composte da un numero di candidati non inferiore alla metà dei Consiglieri da eleggere (12), e comunque non superiore al numero dei Consiglieri da eleggere (24), e sottoscritte da almeno il 5% degli aventi diritto al voto” – “Nelle liste nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60% del numero di candidati…”; cioè, fatta salva la rappresentanza di genere, non mi risulta alcuna tutela normativa per una equilibrata rappresentanza delle Aree Omogenee, e soprattutto mi risulta ostico il meccanismo di elezione con liste che potrebbero rappresentare solo il 5% degli aventi diritto al voto; con questo pastrocchio: che cosa rappresenterebbe questo Consiglio? oltre a escludere i Cittadini dal voto, viene “superata” anche la rappresentanza dei partiti / movimenti? Si voteranno liste di “amici” con qualche obiettivo ben definito?.
E il Sindaco e i Consiglieri eletti nel nostro Comune come si stanno organizzando? parteciperanno a una o più liste della nostra Area Omogenea: il Nord-Milano? Qualche consigliere farà un’alleanza per fonderci con l’Area Omogenea della Martesana? E soprattutto: quali temi porteranno all’attenzione del Consiglio? Le Aree Omogenee continueranno ad essere la sede: dei parcheggi per i pendolari, dei quartieri dormitorio, delle inutili vasche di laminazione del Seveso e dei centri commerciali al servizio dei milanesi?