Paderno merita una Casa della Comunità pubblica.

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La stampa ha dato, in questi giorni, ampio risalto alla visita dell’Assessore regionale alla Sanità Letizia Moratti alla Clinica San Carlo. Bene.

Dalle dichiarazioni riportate ricaviamo due informazioni. La prima è l’affermazione della presidente della clinica San Carlo Patrizia Bernardelli, che “anche noi mettiamo a disposizione gli spazi della vecchia clinica per la costruzione di case o ospedali di comunità”.

Bene, nulla da dire. Se la riforma della legge regionale n.23 lo permetterà e se, come pare, non ci sono vincoli pubblici nella destinazione della spesa del PNRR. Anche se è del tutto evidente che la declinazione in salsa lombarda delle disposizioni nazionali risulta deludente e senza senso.

La seconda, più sibillina, è la dichiarazione della vicepresidente di Regione Lombardia quando afferma che “Proprio la prossimità è uno degli obiettivi che intendiamo rafforzare con la nuova legge sanitaria regionale. La sfida dei prossimi anni saranno proprio le case e gli ospedali di comunità per cui anche il bacino di Paderno-Senago assieme a Bollate e Garbagnate è interessato. “Strutture come queste garantiranno un raccordo tra il proprio domicilio e l’ospedale. Siamo nella fase più importante anche grazie alle risorse statali del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Cosa vuol dire?

Che qualcuno sta valutando di orientare le risorse pubbliche del PNRR verso i privati di Paderno Dugnano e quindi, di conseguenza, non potrà destinarle per la struttura pubblica di Paderno ma andranno a favore di qualche altro comune?

Non vorrei che tra balletti privati e visite di cortesia finisca che Regione Lombardia, coadiuvata da utili ancelle, finisse per decidere una Casa della Comunità pubblica a Senago e una Casa della Comunità privata (o convenzionata) a Paderno Dugnano. Così tutti gli appetiti territoriali sarebbero soddisfatti e Paderno Dugnano, 47.000 abitanti, perderebbe il suo polo pubblico della sanità, che ha sempre avuto.

Come diceva un vecchio democristiano: ”a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.