Si stenta a credere che sia successo, ma sembra proprio così.
Leggendo da la Repubblica di oggi si viene a conoscere della censura che il vicesindaco leghista di Trieste, tal Paolo Polidori, ha esercitato su un manifesto progettato da Marina Abramovic e già pronto per l’edizione n.50 della Barcolana; la regata che ha il maggior numero di iscritti, nel 2017 ben 210 provenienti da ogni continente.
Ma la giunta leghista di Trieste, applaudita dal governatore leghista Fedriga, ha detto no al manifesto di Marina Abramovic. Ridicola è la paura di un messaggio (siamo tutti sulla stessa barca) che tra l’altro è indirizzato ad “affrontare insieme le emergenze ambientali e sociali del pianeta”. Prontamente il sito della Barcolana ha fatto sparire l’immagine che riproduco qui a fianco.
“Che paura, che slogan pericoloso”.(?) In Lega hanno addirittura paura che si alluda alla solidarietà.
Il vicesindaco leghista, impavido nel dire sciocchezze infatti aggiunge: ”inaccettabile e di pessimo gusto. Inutile tentare di conferire significati culturali ad uno slogan sovietico e a un’immagine da Corea del Nord. La gente non è fessa, chiunque dotato di raziocinio capisce l’invito a solidarizzare con gli immigrati..” Il testo si commenta da sé. Impressionante la sequela di sciocchezze e di volgarità.
Marina Abramovic ha vinto una biennale d’arte a Venezia ed è attesa a Firenze, a Palazzo Strozzi, per l’inaugurazione della mostra “The cleaner”,che si svolgerà dal 21 settembre al 20 gennaio.
“L’evento si pone come una straordinaria retrospettiva che riunirà oltre 100 opere offrendo una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera, dagli anni Settanta agli anni Duemila, attraverso video, fotografie, dipinti, oggetti, installazioni e la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance attraverso un gruppo di performer specificatamente formati e selezionati in occasione della mostra.”