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Attività amministrativa Verso il consiglio comunale del 30 settembre e altre informazioni

 

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Riferiamo in breve un aggiornamento della attività amministrativa che riguarda il Consiglio Comunale e le commissioni consiliari.

Il Consiglio Comunle è convocato per mercoledì 30/9 ore 19.30 puntuali per consentire discussione delle (tante) interrogazioni/interpellanze in nota. Delle 12 previste, ne restano in lista 9 (tolte “Monitoraggio ambientale RhoMonza” – Giuranna – “Situazione Ages” – Coloretti Maestri e Marelli – “Diserbanti contenenti Glifosato” – Abbati).

Ordini del giorno

Iscritti ai lavori restano odg “Attuazione legge 67/2014…lavori di pubblica utilità” (Caputo) e “Evitare attivazione inceneritore…area ex Eureco” (Sindaco). Si elidono odg “Partecipazione attraverso APP” (Giuranna) e “Adesione al programma educazione a Cittadinanza Democratica” (Caputo): entrambi i consiglieri avevano numero superiore di proposte rispetto al consentito.

Mozione

Cinquestelle ripropone pari pari la proposta dell’odg (bocciato) su nomina scrutatori, trasformandola in mozione

Nomina componenti revisori economico-finanziari triennio 2015-2018

Regolamento polizia locale.Il punto è stato tolto.

Variazione bilancio

In sintesi: sulla parte corrente, grande lavoro di recupero degli uffici (l’estate porta sempre un sacco di quattrini) ciò che a marzo era improponibile per cifre modestissime  a settembre diventano realtà in misure stratosferiche (quasi 640mila euro di maggiori entrate su tributi arretrati). Allora ti aspetti chissà quali operazioni di rilancio sulla spesa corrente : e invece, un terzo (210mila euro!) prende la via del “famigerato” fondo svalutazione crediti (riflessione: chiamiamolo tappabuchi, perché stavolta ci vengono anche indicati: 130mila il canone ricognitorio CAP che non arriva, 80mila Aipa..), un terzo va in avanzo economico per avviare costi di progettazione sulle scuole (siamo in ritardo per cui adottiamo buona parte dell’avanzo, perché finanziamenti non ne arrivano) e l’ultimo terzo si disperde tra metano (solito gas, …

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Nardi ancora crisi Da otto mesi 35 lavoratori senza stipendio

 

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La Nardi Elettrodomestici Spa è una storica azienda, attiva dal 1958 a Paderno Dugnano, specializzata nella produzione di elettrodomestici, molto conosciuta nel settore. Nel 2008, senza intraprendere nessuna consultazione né con le parti sociali né con le istituzioni, aveva già licenziato 83 dipendenti, ma la crisi, dovuta anche a una gestione poco adeguata, non si è fermata. Ancora oggi l’azienda ha enormi difficoltà economiche, e ancora una volta ha scelto di farle pagare ai lavoratori, negando il diritto fondamentale della retribuzione. “E’ una situazione molto grave — dichiara Agostino Casati, della Fim Cisl di Milano —. Ci sono 35 lavoratori che attendono ancora, con speranza, di percepire i propri stipendi arretrati: l’azienda è in ritardo di ben otto mensilità, posso immaginare quanto questo gravi sul bilancio familiare di ognuno di loro. Inoltre ai dipendenti non vengono erogati nemmeno i buoni pasto. Ciò che ci preoccupa maggiormente è la poca responsabilità che dimostra il signor Nardi nell’affrontare e nel trovare, insieme alle parti sociale e alle istituzioni, una soluzione condivisa per la tutela occupazionale e per il futuro della produzione. Da troppo tempo sta infatti rimandando ogni discussione in attesa del buon esito del concordato”.

La questione è stata discussa più volte con i lavoratori in assemblea. La Fim Cisl milanese ritiene inaccettabile il comportamento dell’azienda e chiede fermamente alla proprietà di intervenire tempestivamente, prima che la situazione diventi insostenibile.

Il 12 ottobre ci sarà l’ennesimo incontro con la direzione. L’auspicio è che si trovi una soluzione accettabile per i lavoratori, contrariamente il sindacato è pronto a tutelarli nelle sedi competenti.

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Puliamo il Seveso io aderisco

2015-09-27_puliamo_il_Seveso

Ripropongo il testo della  mia adesione di maggio invitando i cittadini a fare altrettanto.

L’iniziativa organizzata dalla lista Insieme per Cambiare è lodevole, per diversi motivi.
Primo perché riporta al centro dell’attenzione pubblica un tema ambientale troppo trascurato: quello del Fiume Seveso. Una risorsa dimenticata da questa Amministrazione comunale.
Secondo perché lo fa in maniera ben strutturata e articolata tale da permettere ad ognuno di avvicinarsi, studiare, pensare e progettare insieme un futuro ambientalmente più sostenibile che fondi le sue radici sulle “nostre ragioni ambientali” ed il fiume Seveso è una di queste. Si perché il Fiume Seveso è stato la matrice della nostra storia umana ed urbana e può tronare ad essere centrale nella vita della nostra comunità. E’ attorno ad esso che sono nati gli insediamenti di Palazzolo, Dugnano e Paderno. Quando l’acqua era pulita e il fiume era ben visibile e forse anche ricco di pesci.
Poi l’industrializzazione e l’urbanesimo del ‘900, insieme all’avidità edificatoria degli anni successivi, ne hanno nascosto il profilo, incementato gli argini, coperto il letto e distrutto l’ambiente circostante fino a farlo diventare una “fogna a cielo aperto”. E poi un problema idraulico anche per Milano.
E’ solo con il Contratto di Fiume degli anni ‘90 e con l’iniziativa del Centrosinistra che rinasce, almeno a Paderno Dugnano, l’idea di “Fiume”. Con il PRG del 1999, grazie all’architetto Paolo Maffioletti, Paderno è il primo Comune che prevede nel suo strumento urbanistico un “Parco Urbano del Seveso” dentro il proprio territorio. Parco che nei successivi anni si è cercato di realizzare e ampliare.
Ma il Centrodestra che governa Paderno dal 2009 ha abbandonato questo obiettivo.…

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La città metropolitana fa un passo avanti Approvate le zone omogenee

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Milano come Londra?

Il Consiglio metropolitano della Città Mertopolitana di Milano ha approvato la proposta di costituzione e delimitazione delle zone omogenee della Città metropolitana di Milano, così come previsto dalla Legge Delrio (n. 56/2014) e dallo Statuto dell’Ente.

Approvato anche il regolamento sul funzionamento delle zone.

Con le delibere votate frutto anche del confronto di questi ultimi mesi tra Città metropolitana e i Comuni, si intende offrire alle realtà comunali uno strumento cui affidarsi per la gestione, in forma associata, di servizi e su alcune competenze specifiche delegate dalla Città metropolitana di Milano. L’obiettivo è quello di arricchire il livello di confronto tra Città metropolitana di Milano e i Comuni e di allargare la partecipazione ai processi di trasformazione del territorio. “Questo è un passo importante verso l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio della Città metropolitana” – ha dichiarato il Vice sindaco Eugenio Comincini. “E’ un percorso su cui stiamo lavorando dalla nascita di questa Istituzione. Dopo lo statuto, le delibere di oggi segnano una tappa fondamentale verso questa direzione. Per arrivare alla definitiva elezione diretta sarà necessario che il Parlamento definisca una nuova legge elettorale” – ha concluso Eugenio Comincini.

Sono sette le zone individuate e delimitate secondo caratteristiche geografiche, demografiche, storiche, economiche e istituzionali: Alto milanese, Magentino e Abbiatense, Sud Ovest, Sud Est, Adda Martesana, Nord Ovest, Nord Milano.

 

Nei prossimi giorni la Città metropolitana di Milano trasmetterà la proposta di costituzione e di delimitazione delle zone omogenee alla Regione Lombardia per raggiungere l’Intesa tra le due Istituzioni. Successivamente il tutto sarà trasmesso alla Conferenza metropolitana dei Sindaci per il parere. L’istituzione delle zone omogenee …