Nella ricca Milano non è difficile incontrare persone in difficoltà.
Giovani e vecchi, uomini o donne provati dalle difficoltà della vita, dalla povertà, dalla fame, che elemosinano nelle piazze del centro, sui mezzi pubblici, e a volte senza una casa, vivono in giacigli di fortuna.
La Caritas Ambrosiana, nel suo XV Rapporto dell’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse, fotografa una situazione drammatica.
In otto anni i senza dimora sono aumentati di circa 21%, la maggioranza stranieri ma quasi il 40% italiani generalmente ultracinquantenni, già prima della crisi sospesi sulla soglia della povertà e ora con sempre maggiori difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro.
Il rapporto evidenzia inoltre come, dai dati e dalle dinamiche dei centri di ascolto, se dal 2012 vanno leggermente diminuendo coloro che denunciano totale assenza di lavoro, precarietà dello stesso e reddito insufficiente dimostrano ancora una volta l’aumento della disuguaglianza economica tra ricchi e poveri.
Secondo il Rapporto regionale 2015 sulla condizione abitativa di Regione Lombardia le famiglie lombarde, in affitto o con mutuo, spendono mediamente per la casa il 30% del loro reddito.
Costi troppo alti che hanno portato inoltre, soprattutto su Milano e provincia, a un significativo aumento della morosità, sia sulla casa che sulle utenze, con nel 2014 una percentuale di morosità complessiva pari a circa il 32%.
In questo contesto di disparità, di disagio, di vera e propria povertà, di fame, l’ascensore sociale è bloccato e la speranza di cambiare il corso della propria vita praticamente nullo, mentre crescono disinteresse e populismo.
Ma è questo il mondo che vogliamo ?