In attesa del risultato delle comunali che diranno in quale direzione l’elettorato intende muoversi (e in quanti) non possiamo dimenticare un appuntamento che non deve servire al rito mediatico dell’ambientalismo di moda ma a fare il punto politico sulle drammatiche condizioni del pianeta e del nostro paese. Lascio ad altri commentatori lo sguardo generale. Segnalo per questo gli inserti odierni della Repubblica e del Manifesto. Su quest’ultimo un interessante “atlante dei conflitti ambientali”. A noi ricordo le problematiche che ci riguardano da vicino: lo stato del torrente Seveso e la problematica delle vasche, l’ampliarsi della rete autostradale (Rho-Monza e allargamento della Milano-Meda), il ritardo del trasporto pubblico su ferro (ATM Milano-Seregno e Milano-Mombello, prolungamento della MM), il monitoraggio delle fabbriche a rischio e la presenza dell’amianto, il consumo di suolo etc..Anche da noi ci sono tanti conflitti sullo stato del nostro territorio. Per fortuna esistono anche tante esperienze e realtà che cercano di contrastare il peggioramento della salute del pianeta. Due tra tutte: Le associazioni ambientaliste e l’esperienza dei Parchi regionali e locali. C’è un tema vero che è il tempo, o meglio, c’è una questione di “differenza di velocità”. Quanto corre l’opera umana nella distruzione del creato e quanto invece sono lente le azioni di recupero e di salvaguardia dell’ambiente. Qui voglio segnalare le esperienze originali di tre Parchi: Parco Nord, Parco Sud e Parco Groane. Tre iniziative che sono indicatori per capire lo stato dell’ambiente metropolitano in cui viviamo e se questo ha ancora possibilità di una rigenerazione.
Nel Parco Sud si sono appena concluse le “lucciolate” “Le lucciole appartengono alla memoria dell’infanzia e all’immaginario collettivo, ma sono in realtà ancora misteriose, anche per gli studiosi. Alcuni ambienti del Basso Milanese, come fontanili, fasce alberate, ripe di corsi d’acqua, zone umide e oasi protette, sono ideali per la vita di questi insetti che svolgono un ruolo fondamentale nell’equilibrio ambientale. Sette associazioni coordinate da Campo Università di Milano campagna, raccolgono l’esperienza di anni di attività intorno a questo tema e promuovono la manifestazione: Le Notti Magiche del Basso Milanese (e dintorni). Alla riscoperta delle lucciole Il calendario comune delle lucciolate testimonia la vitalità e la diffusione di un’iniziativa che unisce alla finalità sociale la riscoperta della natura in uno dei momenti, quello notturno, spesso suggestivo ma non facile da praticare. Soprattutto sottolinea l’importanza di aspetti considerati, a torto, minori o del tutto trascurabili, essi pure parte integrante del paesaggio. Una storia che appartiene alla campagna del Basso Milanese: dalle iniziative pioniere di Binasco, alla prima Lusiroeula metropolitana di Cascina Linterno – Parco delle Cave, per giungere alle più recenti di Rodano, Pantigliate, San Donato Milanese, Parco del Ticinello, e – al di là dell’Adda – di Dovera.
Il Parco Nord ha promosso recentemente una iniziativa aderendo alla World Migratory Bird Day. Il Parco Nord già da molti anni è diventato luogo di sosta per centinaia di uccelli migratori. Dallo scorso anno si osserva anche una curiosa presenza di Gru che nel loro migrare sostano nei prati e nei laghetti. Il Parco Nord Milano è entrato a pieno titolo nei luoghi mondiali della migrazione. Non poteva quindi mancare all’appuntamento: un’occasione per scoprire il fenomeno naturale della migrazione, e osservarlo da vicino. Per celebrare questo evento, oltre a tante iniziative per ragazzi, ha anche promosso alcune conferenze come breve introduzione al ‘World Migratory Bird Day’;‘Fisiologia della migrazione’ ‘I rapaci migratori’ a cura del Prof. re Giuseppe Bogliani; ‘Tecniche di monitoraggio: come studiamo la migrazione?’ a cura del Dott.re Michelangelo Morganti.
Il Parco Groane si è invece distinto per una ricerca sulle rondini. L’ultima serata naturalistica tenutasi venerdì 15 aprile presso il Centro Parco Polveriera è stata l’occasione per tirare i bilanci di un progetto molto importante a cui hanno collaborato con passione e dedizione per cinque lunghi anni le Guardie Ecologiche Volontarie. Si chiama “E’ ora di aiutare le rondini”, è iniziato nel 2011 e si è concluso nel 2015 ed è stato portato avanti in collaborazione con l’Università degli studi di Milano Bicocca e finanziato da Regione Lombardia. Roberto Ambrosini, docente e ricercatore di Ecologia che è stato un po’ l’ideatore e il punto di riferimento del monitoraggio che oltre al Parco delle Groane ha interessato altre 11 aree di studio in Lombardia (Pianura Cremasca, Bassa Pianura Bresciana, Parco Adda Sud, Area del Sebino Bresciano, Area di Morbegno, Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, Parco della Valle del Lambro, Plis dei Colli Briantei, Parco del Mincio, Area della Val Seriana) per quello che si è rivelato poi, grazie ai numeri raggiunti, il più grande censimento di rondini al mondo con 520 cascine interessate, 5.778 coppie censite e 28.922 nidi osservati. “I risultati del monitoraggio, svolto in questi cinque anni, ci ha confortato nel sapere che la popolazione delle rondini presenti di fatto è rimasta costante – si legge nella relazione finale redatta dalle nostre GEV e consegnata a Roberto Ambrosini – Ora il progetto è concluso ma noi riteniamo necessario di riverificare i nostri siti con cadenza biennale o triennale”.