Idroelettrico: saldi di fine stagione..

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Articolo di Ottorino Pagani:

“L’articolo 5 del Ddl Concorrenza apre le porte delle concessioni per gli impianti idroelettrici Italiani al cosiddetto “mercato”: cioè, si ripropone l’utopia della concorrenza per un monopolio naturale, realizzato con i soldi e la fatica dei nostri nonni e dei nostri padri. In questo caso, il “mercato” che potrebbe essere esteso anche agli oligarchi internazionali del settore, una sparuta compagine di una ventina di aziende, rappresenta il 16% della produzione nazionale di energia, con impianti abbondantemente ammortizzati, che producono quindi enormi profitti.

Nel mezzo della crisi energetica di fonte geopolitica, una pandemia non ancora risolta e l’evidente emergenza climatica in corso, pensare di fare gare nel settore idroelettrico è davvero una “cosa quantomeno bizzarra”: tale da aspettarsi decise prese di posizione della politica nostrana, in particolare di quella “sinistra” che dovrebbe essere molto attenta alla svendita dei beni pubblici, soprattutto di quelli proiettati nel futuro perché davvero ecosostenibili.

E invece, ad oggi, un silenzio assordante rotto solo dal lamento degli attuali gestori delle concessioni: i quattro grandi operatori nostrani, Enel – A2A – Iren – Edison (controllata al 100% da Elettricitè de France), aderenti all’associazione confindustriale Assoidrolettrica, che ha sintetizzato la sua contrarietà in questo modo: Pensare di fare gare nel settore idroelettrico è quanto di più sbagliato si possa commettere … Siamo in mezzo a una crisi energetica del post pandemia e per far riprendere leconomia e garantire posti di lavoro a italiani l’energia è al primo posto ……  pensare che la messa a gara di impianti idroelettrici possa vedere la scalata ostile di gruppi stranieri è impensabile, solamente mantenendo il pieno controllo dei nostri asset di produzione di energia saremo in grado di tutelare appieno la nostra industria”.

Di fronte all’evidenza di quanto sia strategico disporre di un’autonoma capacità nazionale di generazione di energia ecosostenibile, la “luce” su questo tema si accende solo per un litigio nel piccolo cortile delle “galline dalle uova d’oro”, nel frattempo la Commissione nominata dal Ministro delle Infrastrutture per la revisione del sistema delle concessioni si occupa solo di quelle autostradali. Una situazione che ripropone le considerazioni indicate nel post pubblicato il 1° febbraio 2022: in particolare, diventa davvero urgente rimettere in discussione le concessioni energetiche, partendo da quelle idroelettriche, per “verificare da subito i benefici dell’eventuale applicazione del modello di gestione pubblica diretta dello Stato”.