
Articolo di Ottorino Pagani:
“In diverse occasioni, su questo blog, abbiamo evidenziato perplessità e dubbi in merito all’Istituzione pubblica più prossima al nostro Comune: la Città Metropolitana, un “artefatto” sintesi della narrazione di una “politica” attenta ai “risparmi di Pulcinella” (vedi: abolizione delle Province) e dei “lustrini” delle mappe colorate preparate da qualche prezzolata società di consulenza. Ritorniamo su questo tema prendendo spunto da alcuni recenti “accadimenti politici” che confermano le perplessità ed i dubbi.
- il nostro Comune ha recentemente sottoscritto un “Accordo di collaborazione tra i Comuni metropolitani e la Città Metropolitana di Milano per l’attuazione delle misure del PNRR”: significa che l’istituzione preposta, in sostituzione della decaduta Provincia, non ha le adeguate funzioni amministrative per gestire le “diverse forme di collaborazione”? Cioè, non è in grado di fare il “suo mestiere”? Oppure, rispolveriamo le abitudini consortili dei piccoli comuni di circa un secolo fa che cercavano in questo modo per far fronte alla penuria finanziaria senza disturbare i piani finanziari dell’indiscutibile grande “Centro” (cioè, Milano Città)?
- per sviluppare le politiche necessarie al PNRR la Città Metropolitana avrebbe dovuto sviluppare, con tutti i Comuni aderenti, un “Piano Strategico” con orizzonte 2030 o 2050 e la sua componente principale: un “Piano aria/clima” in linea, almeno, con le aspettative dell’Unione Europea, che ci ha pesantemente multato per l’alto livello di inquinamento del territorio metropolitano: il “Piano strategico”, sviluppato da non so chi, è presente sul sito web della Città Metropolitana ma è scaduto nel 2021 ed il “Piano aria/clima” non è ancora disponibile, probabilmente perché il “Centro” non ha ancora approvato il “suo” piano specifico.
- le periferie della Città Metropolitana sono organizzate in “Aree omogenee”, il nostro Comune fa parte dell’Area Omogenea del “Nord Milano” con: Cormano, Cusano M., Bresso, Cinisello B., Sesto S.G. (circa 270.000 abitanti); questo induceva a supporre che “l’omogeneità” poteva essere un punto di partenza per costruire un minimo di identità dei territori riorganizzati in questo modo. E ovviamente alla prova dei fatti “l’omogeneità”, propedeutica all’identità e alla rappresentanza sparisce:
– infatti i Collegi elettorali in cui è inserito Paderno D. sono: per la Camera: Senago, Varedo,
Nova M., Muggiò, Cinisello B.; e per il Senato: Senago, Solaro, Varedo, Nova M., Muggiò,
Misinto, Meda, Limbiate, Lentate, Lazzate, Cogliate, Ceriano, Barlassina, Sesto S.G;
– le articolazioni del sistema sanitario regionale non aggregano Paderno Dugnano nell’ASST
“Nord MIlano” bensì nell’ASST “Rhodense”;
e tutto questo che ci azzecca con l’omogeneità?
- infine, la Corte Costituzionale, con la Sentenza n. 240 depositata il 7 dicembre 2021, ha sancito che: “… la mancata abolizione delle Province, a seguito del fallimento del referendum costituzionale del 2016, ha reso del tutto ingiustificato il trattamento riservato agli elettori residenti nella Città Metropolitana”. Quindi il Consiglio Metropolitano eletto recentemente è illegittimo: quando sarà modificata la legge per riportare un po’ di democrazia? Questa legge favorirà le auspicate aggregazioni narrate con le “Aree omogenee”? E quando, finalmente, i Cittadini potranno scegliere i propri rappresentanti metropolitani?