
Figura 1: Destino dei patogeni virali nel ciclo idrico integrato e punti di potenziale esposizione umana (Rapporto ISS Covid-19 n. 10/2020)
di Ottorino Pagani:
” Il post pubblicato il 3 luglio 2020 (https://www.quipadernodugnano.info/vasche/) riportava alcune considerazioni al Rapporto e alla figura sopra riportati; dopo un anno, mi sembra opportuno riproporre il tema partendo dalle conclusioni del Rapporto stesso:
“In conclusione, l’analisi di rischio esposizione a SARS-CoV-2 attraverso l’acqua e i servizi igienici indica che sussistono allo stato attuale elevati livelli di protezione della salute.
Tuttavia, analogamente a quanto si osserva per la contaminazione dovuta a altri agenti chimici e patogeni, gli eventi pericolosi critici correlati alla possibile diffusione dell’infezione COVID-19 attraverso l’esposizione a matrici idriche (acque reflue, acque superficiali usate per la balneazione o per fini irrigui, approvvigionamenti idrici autonomi) vanno individuati nelle circostanze di mancanza o inefficienza dei servizi di depurazione che potrebbero comportare la diffusione di SARS-CoV-2 nell’ambiente.
Le autorità di sorveglianza dovranno quindi incentrare ogni attenzione sulla possibile esistenza di emissioni e scarichi illeciti di reflui da abitazioni e nuclei urbani.”
Il fiume Seveso rientra certamente nella categoria indicata nel Rapporto come “corpo idrico recettore … potenzialmente contaminato”: sulla scorta delle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità le autorità di sorveglianza e le istituzioni preposte che situazione hanno rilevato? e quali azioni / precauzioni hanno individuato per salvaguardare le salute dei cittadini residenti nel bacino del Seveso? e in particolare, qual’è la situazione nel nostro Comune, in relazione alla maggiore criticità indotta dal Seveso e dal Canale scolmatore che, in caso forti precipitazioni, nella sezione ampliata fino a Senago costituisce una vasca con acqua stagnante? E quando i cittadini potranno “partecipare” a queste informazioni che, a mio avviso, sono prioritarie e indispensabili per qualunque piano di salvaguardia delle acque del bacino del Seveso?”