Città pubblica: e la Casa di Comunità?

Articolo di Ottorino Pagani:

Città pubblica: e la Casa di Comunità?

Non ci sono aggiornamenti in merito al piano di ristrutturazione del Palazzo ex-Inam e non abbiamo notizia di interventi previsti nella variante al Piano di Governo del Territorio “in itinere” per sistemare il contesto in cui si inserirà questa importante struttura “civica”; mi riferisco alla viabilità, ai parcheggi e alle aree verdi.

La storia di questo edificio è documentata nelle recenti iniziative che abbiamo sostenuto, ed è riassunta dal progettista (Arch. Marco Romano) nell’articolo: “Centro civico di Paderno Dugnano – Il primo (e ultimo) blocco del primo lotto” pubblicato sulla rivista “Spazio e Società” N.11 -1980.

Una storia che potrebbe stimolare un ripensamento sul processo di elaborazione di nuovi PGT e suggerire qualche considerazione critica sulle “debolezze” che lo condizionano. Di seguito uno stralcio su questo tema:

Il rifacimento dei piani regolatori, i piani della 167 e i centri civici, figuravano fra i punti qualificanti delle nuove amministrazioni comunali all’inizio degli anni 60…

La logica cui il progetto rispondeva era in fondo la cosiddetta “politica di piano”, che comportava di accentuare la capacità di intervento dell’amministrazione pubblica, toccando per conseguenza alcuni interessi consolidati. In primo luogo l’acquisto diretto delle aree da parte dell’amministrazione tagliavano fuori tutto il ceto professionale locale (allora geometri, periti, etc) il cui ruolo di intermediazione comprendeva non solo la redazione dei progetti ma anche la compravendita dei terreni….

Questo edificio è così il segno leggibile della incapacità del nostro paese di darsi e accettare un regime di piano e delle conseguenze in termini di conflitti, paure, ossessioni, recinti che da tale incapacità derivano.”