Autore: Gianfranco Massetti (Gianfranco Massetti)

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La città invivibile

Articolo di Ottorino Pagani:

“Di seguito la descrizione della città di Sofronia tratta dal libro “Le città invisibili” di Italo Calvino:

La città di Sofronia si compone di due mezze città. In una c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il pozzo della morte coi motociclisti a testa in giù, la cupola del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L’altra mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli opifici, i palazzi, il mattatoio, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra mezza città. Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento, smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di petrolio, l’ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di piazza in piazza l’itinerario d’ogni anno. Qui resta la mezza Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido in sospeso dalla navicella dell’ottovolante a capofitto, e comincia a contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che ritorni la carovana e la vita intera ricominci.

Il finale inaspettato di questo breve racconto suggerisce un paio di considerazioni:

  • a Milano, negli ultimi decenni, il conteggio dei “mesi  e dei giorni per il ritorno della carovana e il ricominciare della vita intera

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Lo Sportello Salute

Da qualche settimana è aperto, presso la sede dello SPI-CGIL di Via Roma,68 lo SPORTELLO SALUTE.

Una iniziativa del sindacato per aiutare le persone a far valere il proprio diritto ad avere visite mediche nei tempi previsti dalle normative regionali e dalle prescrizioni del medico di famiglia.

Per informazioni telefonare al 320 0190831

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Tamburi di guerra..

Articolo di Ottorino Pagani:

“Le oligarchie al potere del mondo globalizzato hanno iniziato a far risuonare i tamburi di guerra ed a invocare ingenti spese per la difesa prospettando immaginarie minacce di invasione, con la vana speranza di cercare di rilanciare le loro economie aumentando la spesa pubblica per gli armamenti. Infatti, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, e dopo quello che è successo e sta succedendo dal 7 ottobre 2023 in poi in tutto Medio Oriente, si sono imposte nel confronto politico e mediatico una nuova riabilitazione della guerra e una parallela opera di delegittimazione della pace. Siamo alla ripetizione di soluzioni già bollate dalla storia come fatali, inutili, estremamente dannose per i nostri figli e il pianeta in cui viviamo.

Per questo abbiamo bisogno di “buon senso”, di prese di posizione alternative al mainstream del dibattito pubblico che si è sviluppato attorno all’attuale “disordine globale”. “Buon senso” che possiamo trovare nel rileggere ora gli scritti e i discorsi di Enrico Berlinguer sulla pace, ad esempio:

“Trattino, dunque, gli Stati; non cedano alla facile lusin­ga dellintransigenza, della sfida, della provocazione. Ma, al tempo stesso, i popoli facciano sentire la loro voce, il loro peso, la loro volontà di vita. Si devono chiamare gli uomini e le donne del nostro e di tutti i paesi a guardare in faccia il pericolo che ci sovrasta; e, al tempo stesso, a individuare e fare scendere in campo le grandi, immense energie positive, costruttive e non distruttive che esistono in Italia e nel mondo. [ … ] La diplomazia dei popoli dovrà tentare di invertire la rotta seguita attualmente