
Sono stati diffusi oggi i dati 2024 dell’Ispra. C’è la conferma di quanto sia sbagliato procedere a nuove edificazioni in presenza di una forte calo demografico e dell’abbandono di una grande parte del patrimonio edilizio esistente. Le case vuote sono centinaia in ogni paese d’Italia. C’è un vasto spazio per il lavoro delle imprese del settore edile che lì si devono orientare. Non consumare altro suolo libero (agricolo o destinato che sia). Di seguito il commento di Damiano Di Simine e in coda i comunicati stampa di Legambiente nazionale e lombarda che si possono leggere.
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“La morsa del consumo di suolo ai danni del territorio lombardo non mostra segni di allentamento,” spiega Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. “Certo è che la legge regionale che avrebbe dovuto fermarlo, a undici anni dalla sua approvazione, continua a fornire risultati deludenti, mentre l’insediamento di logistiche e data center non riesce a tradursi in opportunità per rivitalizzare le aree dismesse, preferendo piuttosto e fin troppo spesso la via più semplice, ovvero cementificare le aree agricole. È necessario un salto di qualità nel governo del territorio, che attivi le filiere del recupero e della bonifica dei sedimi industriali abbandonati.”
Nel 2024 la Lombardia è stata la seconda regione italiana, dopo l’Emilia-Romagna, per suolo consumato nell’anno: ben 834,1 ettari di suolo perso. Si tratta, purtroppo, di un dato coerente con la crescita registrata in tutta Italia e che si allinea ad un trend in peggioramento che certo non ci avvicina all’obiettivo ‘Consumo di Suolo Zero’ richiesto dalla strategia europea sul suolo.
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https://www.legambientelombardia.it/diffusi-oggi-i-dati-2024-di-ispra-la-decrescita-demografica-del-paese-non-ferma-il-consumo-di-suolo-in-italia-mai-cosi-intenso-nellultimo-decennio/