Il Tram del desiderio

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tram desio

 

Dapprima si pensava che la rinascita della Tramvia Milano-Desio/Seregno fosse cosa fatta.C’erano i soldi dei Comuni,il progetto preliminare e la volontà di tutti di cominciare.Se ne parlava già ai tempi del governo Prodi con il Ministro Antonio di Pietro che stanziava una consistente somma.Oggi che il tempo ha dato ragione all’altra tramvia: la Milano -Limbiate, sembra che ci sia un ripensamento che giudichiamo sbagliato. Se ne fa interprete la redazione di NordMilano che invita a  ridiscutere tutto.

“Ma a nostro avviso c’è di più da dire su questo progetto. Ad esempio che bisognerebbe approfittare della lentezza del Governo per rimettere tutto in discussione e puntare a qualcosa di più moderno e di più adeguato alle nostre città. Le istituzioni si stanno accanendo da anni per portare avanti a fatica un progetto che la maggior parte dei cittadini non vuole e che, dato non smentibile, è superato dal tempo e dalla tecnologia.

Un tram è un trasporto rigido e la sua costruzione è altamente onerosa. La sua gestione, poi, costa 5 volte di più di quanto costi un normale autobus elettrico. Quindi, ostinarsi a inseguire un progetto vecchio e non più adeguato risulterà un atto quasi masochistico per tutti quei sindaci che non hanno il coraggio di rimettere tutto in discussione.

Un tram che taglia in due Bresso e Cusano Milanino non è certo un vantaggio per le due città. Lo sarebbe molto di più una linea di autobus elettrici che percorre una pista riservata. Non ci sarebbe bisogno di costruire pesanti infrastrutture che limitano la viabilità e provocano problemi ai pedoni e agli automobilisti. Soprattutto si dimostrerebbe che il Nordmilano sa stare al passo con i tempi. Che sa guardare al futuro, piuttosto che rimanere legato a vecchi schemi. Ne sa qualcosa Cinisello che oggi deve convivere con tutti i vincoli e i disagi dell’avere un tram che attraversa la città. Un tram che oggi è utilizzato da pochissime persone, ma deve continuare a funzionare perché non può essere prolungato o modificato per raccogliere nuovi bacini di utenti.

Per i sindaci del Nordmilano, trovare il coraggio di rimettere in discussione tutto, non è solamente una questione di buon senso, ma anche di senso di responsabilità verso il futuro delle rispettive città. Se i soldi ci sono, è giusto che i sindaci si mettano al tavolo con i parlamentari locali e con quei ministri che continuano a sfuggire. E’ giusto che quei soldi si utilizzino per progettare e realizzare mezzi di trasporto che guardano al futuro, e non soluzioni vecchie che farebbero ripiombare le città in schemi del passato. E’ un’occasione unica. Perché sciupata questa, le città dovranno tenersi il vecchio e sferragliante tram per altri trent’anni almeno”.

E’ un’opinione che non condividiamo ma se serve da provocazione ,al dibattito e  a nuove decisioni,ben venga.