La serata organizzata da Liberi e Uguali a Cassina Amata con Pietro Mezzi ha sfatato alcuni luoghi comuni consolidati.
Il primo: in questa campagna elettorale si deve credere al marketing della buona propaganda, del bel volantino patinato, della frase ad effetto, del voto utile e a tutte quelle affermazioni vuote che cercano solo di carpire un voto al cittadino per poi dimenticarsi degli impegni presi. E’ purtroppo un atteggiamento abbastanza diffuso. Prima vinciamo e poi vediamo cosa fare.L’importante è che vinciamo noi. E se perdiamo? Non cambia nulla.
Il secondo: tutte le persone impegnate in attività politica sono uguali. No, c’e spazio e servono persone credibili, per la loro storia personale e per la loro coerenza politica. E Pietro Mezzi è uno di questi. Parlano per lui la sua storia e la sua coerente attività amministrativa (sindaco di Melegnano dal 1994 al 2002 e assessore in Provincia di Milano con deleghe a Territorio e Parchi) e politica (iscritto ai Verdi per quasi vent’anni, poi in Sinistra Ecologia Libertà, ora è candidato alle regionali per Liberi e Uguali).
Il terzo: di temi specifici e concreti non si può parlare in questo bailamme di “scontri epici” sul nulla. Invece la serata è stata prevalentemente focalizzata sui problemi ambientali (urbanizzazione, parchi, piste ciclabili, cambiamento climatico, consumo di suolo..) e su temi locali (Re3, parco Grungotorto,..) a riprova che i temi della campagna elettorale regionale e nazionale ci toccano proprio da vicino. Certo non aiutano i timori che hanno frenato, nel Parlamento appena sciolto, l’approvazione della legge sul consumo di suolo; o la persistenza di leggi regionali (la n.12/2007 e la n.31/2015) sulla capacità pianificatoria dei comuni. E neppure la incapacità dei partiti maggiori di affrontare una vera riforma della città metropolitana che è rimasta a mezz’aria tra la spinta riformatrice e le paure conservatrici.
La riflessione sui temi locali sarà certamente un serio problema per la costruzione di un discorso pubblico sul progetto di città che, dopo il 4 marzo riprenderà vigore anche a Paderno Dugnano. Allora non basteranno le buone intenzioni unitarie e gli appelli a sconfiggere il centrdoestra se non si farà una seria autocritica sulle politiche ambientali, sul PGT del 2013, sulla recisione di legami speculativi e neppure le ambiguità programmatiche. Anche lì la credibilità politica e personale non saranno un optional.