Mal’aria: e la prevenzione?

Articolo di Ottorino Pagani:

“L’ articolo della rivista “E&P Epidemiologia & Prevenzione” del dicembre 2024, realizzato con il contributo dell’Unità di Epidemiologia dell’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano, e pubblicato all’indirizzo web:

https://epiprev.it/articoli_scientifici/strategie-di-protezione-individuale-per-la-mitigazione-degli-effetti-derivati-dallinquinamento-atmosferico-una-revisione-narrativa-della-letteratura

ci aiuta a chiarire i dubbi sull’efficacia delle strategie di protezione individuali per mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico.

L’articolo descrive e valuta l’efficacia di tutte le misure di protezione individuale che possono aiutare sia le persone sane che quelle ammalate nelle varie fasce di età. Le categorie a rischio considerate comprendono bambini, anziani, individui affetti da patologie cardiovascolari e respiratorie. Le strategie di protezione personali esaminate includono l’impiego di purificatori d’aria, l’uso di mascherine respiratorie, la limitazione dell’esposizione in determinati periodi e luoghi, la pratica sportiva, la preferenza per mezzi di trasporto alternativi e l’uso di sistemi di monitoraggio ambientale. L’articolo si pone come uno strumento utile per la creazione di documenti di indirizzo e interventi di comunicazione e prevenzione, “promuovendo politiche di riduzione del rischio e una maggiore consapevolezza e coinvolgimento della rete sanitaria e non sanitaria a livello territoriale

L’articolo ribadisce, ovviamente, che la riduzione delle emissioni rappresenta l’intervento primario e imprescindibile per mitigare gli impatti sulla salute derivanti dall’inquinamento atmosferico; per questo tema diventa necessario conoscere lo stato delle “politiche” intraprese dalle istituzioni preposte: Stato, Regione, Città Metropolitana e Comune. Ad oggi queste “politiche” sono oscure e i risultati non sono certo incoraggianti, soprattutto per i cittadini della Pianura Padana. Ad esempio, non si conoscono i risultati della regolamentazione del controllo delle caldaie e delle limitazioni all’uso delle biomasse e non si conoscono gli effetti degli investimenti fatti ad oggi per intervenire sulle politiche energetiche e industriali, sulla riqualificazione degli edifici, sulle mitigazioni ambientali, sui cambiamenti per una mobilità sostenibile e per l’aggiornamento delle pratiche agricole inquinanti.

Nel frattempo dobbiamo prendere atto del disinteresse della “politica” alla grave esposizione ai rischi per la salute dei cittadini lombardi: un nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente propone la deregolamentazione sui controlli degli impianti termici in nome della “semplificazione” e il Governo in carica ha deciso un taglio del 75% (241,3 milioni di euro) degli investimenti per il miglioramento della qualità dell’aria in Pianura Padana per il triennio 2026-2028. Un taglio che  potrebbe compromettere il piano di risanamento della Regione Lombardia, realizzato a fronte delle procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Tagliare le risorse proprio ora significa aggravare un’emergenza sanitaria: nel 2023 il “particolato fine” (PM2,5) ha causato 43.000 decessi prematuri in Italia,  paese tra i più colpiti in Europa”.