Commissione per gli struzzi.

Articolo di Ottorino Pagani:

Il
Ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini, ha recentemente nominato una
commissione per “individuare le modalità di aggiornamento e revisione del
sistema delle concessioni autostradali
”; è composta da 14 esperti,
prevalentemente avvocati e giuristi, che dovrebbero definire, entro quattro
mesi, i modi per “migliorare i rapporti concessori autostradali … verificare
la sostenibilità economico – finanziaria del modello concessorio, nonché
dell’eventuale applicazione del modello di gestione pubblica diretta dello
Stato
… e proporre un’efficace ridefinizione dei ruoli e delle attribuzioni
in capo ai soggetti istituzionali cui oggi sono demandati compiti di controllo,
vigilanza e regolazione, che consenta un miglioramento del sistema regolatorio
autostradale
”.

Gli
obiettivi sono sicuramente importanti e sollecitano alcune considerazioni:

  • con
    tutte le evidenze di insufficiente manutenzione dei “nostri beni” (vedi anche
    il crollo del Ponte Morandi) e con gli incredibili profitti pubblicati, da
    molti anni, nei bilanci dei concessionari: che dubbi restano al Ministro per
    implementare il “modello di gestione pubblica diretta dello Stato”?
  • perché,
    nel contesto socio economico attuale, diventa prioritaria una commissione per
    le concessioni autostradali? Non è più urgente, causa il caro bollette,
    rimettere in discussione le concessioni energetiche, per verificare subito i
    benefici dell’eventuale applicazione del modello di gestione pubblica
    diretta dello Stato
    di questo monopolio naturale? Oppure, non è ancora il
    caso di rimettere in discussione anche le altre concessioni?
  • infine,
    perché questa “questione”, e la necessità di allargarla alle altre concessioni,
    non è uno dei temi principali della discussione politica? che c’azzeccano gli
    avvocati e i giuristi? Non è il caso di organizzare una commissione
    parlamentare? e tramite un adeguato “dibattito pubblico” coinvolgere anche

Limbiate: ecco il distretto del commercio

Qualcosa si muove, a Limbiate:

“Il Comune di Limbiate inizia l’iter per l’istituzione del Distretto del Commercio e si affida alla consulenza dell’architetto Giovanni Fontana con studio a Bussolengo (Verona) che è in possesso dei requisiti e che si è reso disponibile ad effettuare le prestazione richieste per un compenso di circa 5.000 euro.
Il DUC (distretto del commercio) è una modalità di valorizzazione territoriale per promuovere il commercio anche come fattore di integrazione e per attivare dinamiche economiche, sociali, culturali.
Il distretto serve a innovare e incentivare il commercio urbano anche favorendo il rafforzamento dell’identità del luogo.

Per presentare la richiesta di status di Distretto del Commercio, previsto dalla legislazione regionale, sono necessarie delle attività, ed ecco che torna necessario l’intervento del professionista.

Dopo una rigorosa mappatura e una analisi dei punti di forza e di debolezza del sistema commerciale locale l’intento è quello di cambiare l’inerzia ed adoperarsi affinché finalmente Limbiate veda una luce in fondo al tunnel, pur in un contesto proibitivo com’è quello dell’era Covid.

Effettuata quest’analisi, che richiederà tempo, si dovrà individuare e perimetrare la porzione di tessuto interessata dal Distretto Urbano del Commercio. Dopodichè si predisporrà l’Accordo di Distretto che definirà le tappe per la realizzazione concreta del progetto.”

Orologio dell’Apocalisse: fissate le lancette per il 2022

Articolo di Ottorino Pagani:

“Per il terzo anno consecutivo “l’orologio della coscienza”, che indica quanto resta prima dell’autodistruzione della specie umana, è fermo a 100 secondi alla mezzanotte. E da quando è stato costituito, 75 anni fa, indica il momento più vicino all’apocalisse di sempre. Di seguito la sintesi del comunicato stampa del 20 gennaio 2022:

Fondato nel 1945 da Albert Einstein e dagli scienziati dell’Università di Chicago che hanno contribuito a sviluppare le prime armi atomiche nel Progetto Manhattan, il Bulletin of the Atomic Scientists ha creato il Doomsday Clock due anni dopo. La mezzanotte è l’orario simbolico dell’Apocalisse e i 100 secondi rappresentano il conto alla rovescia per tale evento. È usato per trasmettere minacce all’umanità e al pianeta.

Il Doomsday Clock è fissato ogni anno dal Bulletin’s Science and Security Board, in collaborazione con il Board of Sponsors. All’interno di quest’ultima realtà sono presenti ben 11 premi Nobel. L’orologio è diventato un indicatore universalmente riconosciuto della vulnerabilità del mondo alla catastrofe causata dalle armi nucleari, dai cambiamenti climatici e dalle tecnologie dirompenti in altri settori….. la decisione non suggerisce in alcun modo che la situazione della sicurezza internazionale si sia stabilizzata. Al contrario, l’orologio rimane più vicino mai all’apocalisse che pone fine alla civiltà perché il mondo rimane bloccato in un momento estremamente pericoloso. L’orologio non è bloccato perché ci sono segnali positivi, ma è fermo a causa prove di azione o in questo caso inazione: i segnali di nuove corse agli armamenti sono evidenti.

Si sperava che l’anno appena passato avesse contribuito in qualche modo a invertire la rotta, ma non c’è stato nulla da