Scintille

 

Dopo Alexis Tsipras, Pablo Iglesias e Jeremy Corbyn ecco altre due personalità, della sinistra che ci piace, affacciarsi con forza alla ribalta della politica e dei media: Bernie Sanders, lo sfidante di Hillary Clinton alla presidenza degli Stati Uniti d’America e la ex- ministra della giustizia di Francia Christiane Taubira, dimessasi in contrasto con le leggi eccezionali del governo francese.   Due personaggi, diversi tra di loro, ma che si richiamano ai temi fondanti della sinistra mondiale: l’uguaglianza e la giustizia sociale. Perchè” L’uguaglianza è la ragione sociale della sinistra, la sua quintessenza ontologica. Sinistra è il dire e il fare per l’uguaglianza e dunque la coerenza tra il dire e il fare in questa direzione”(Micromega.7/2015).   

taubiraChristiane Taubira ha lasciato il suo incarico di governo in coerenza con le proprie convinzioni. A volte resistere vuol dire restare. Altre volte vuol dire andarsene, per restare fedeli a se stessi, a noi. Per lasciare l’ultima parola all’etica, al diritto”. È con questo messaggio che Christiane Taubira, ha annunciato le proprie dimissioni dal governo francese. Un atto d’accusa, appena celato, e un atto di resistenza, appunto, in nome di un’etica radicalmente di sinistra e di un diritto – lo ius soli – che di quell’etica è uno dei fondamenti indispensabili. Dopo che il governo, secondo l’ex ministra, li ha forse implicitamente ripudiati, di certo esplicitamente abbandonati, con la decisione di inserire nella Costituzione la possibilità di privare della cittadinanza i francesi con doppio passaporto (solo loro) condannati per terrorismo. Le sue

dichiarazioni semplici e chiare sono sembrate rivoluzionarie nel cupo clima di in Francia:” “Certamente dobbiamo credere alla solidità dei nostri valori, cominciando dall’illuminismo di Condorcet che voleva opportunità di istruzione eguali per ragazzi e ragazze, e affidava alla scuola questo compito: preparare dei cittadini difficili da governare perché autonomi, dotati di libero arbitrio bisogna garantire la libertà di fede religiosa, ma anche quella di non credere, o smettere di credere, o cambiare fede. La dove non viene applicata la legge dello stato, comanda la legge del più forte, e il debole soccombe. Credere che si possano ricostruire delle società omogenee è un’imbecillità: le società chiuse e autarchiche non sono quasi mai esistite, o sono decadute velocemente perché asfittiche, geneticamente malate, condannante a morire”.

sanders

Bernie Sanders, che alle primarie dello Iowa, è arrivato testa a testa con la più accreditata Hillary Clinton, è un coraggioso senatore settantenne che si autodefinisce socialista, per quanto le sue posizioni politiche siano paragonabili a quelle di Truman e quindi più vicine a quelle di un socialdemocratico moderato europeo. Quest’uomo è stato considerato dalla sinistra progressista americana, e dai giovani elettori democratici, come uno strumento per “spingere la Clinton più verso sinistra, farle capire che non può tradire le attese del 99 per cento o abbandonarli alla demagogia e alle bugie dei repubblicani”. Sanders affonda il suo carisma nelle lotte degli anni 60 contro la guerra in Vietnam e nella recentissima Occupy Wall Street. Si dice “angosciato dallo squilibrio crescente della ricchezza nazionale, dal rovesciamento del sistema fiscale che succhia dal basso per fluire verso l’alto dai diritti civili di tutti”. Un personaggio che sembra fuori dagli schemi della politica americana, che certo non avrà molte chance di diventare presidente degli Stati Uniti ma che sta risvegliando una nuova passione politica. Queste due scintille ci dicono che, sotto la cenere del conformismo del pensiero unico che ha obnubilato le menti di molti partiti socialisti e democratici in Europa e nel mondo, arde ancora la fiamma del pensiero dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Qualche lettore potrà commentare come inutile questa mia riflessione. In termini di “teoria politica” è certamente così. Mi permetto però di obiettare che, in termini politici, questi fatti avranno ricadute a Roma, a Milano e anche qui a Paderno Dugnano. Ci sono e ci saranno ricadute concrete, molto concrete.