Settembre, andiamo

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Ha ragione Giuranna nei suoi molteplici “post”/appelli.

Non facciamoci distrarre dalla frenesia pre-elettorale e dalle manovre mascherate da proposte politiche. Non servirà e non basterà essere furbi per vincere alle prossime sfide elettorali (amministrative e politiche). Servirà radicalità e non moderazione, partecipazione e non delega, coraggio e non immobilismo. Cambiamento e non continuità.

Per questo l’unica possibile soluzione che suggerisco è rimettere al centro Paderno Dugnano e i suoi problemi. Rimettere al centro le difficoltà, i bisogni e le speranze delle persone e una politica al loro servizio. A partire dalla partecipazione come principio ispiratore di tutte le scelte locali. Basta politica come manovra.

Mi sembra che dobbiamo innanzitutto ri-prenderci cura del territorio e dello stato di salute dell’ambiente. In particolare:

  • Contrastare le scelte sbagliate sul Parco di via Gorizia e sulle altre Varianti in arrivo fino a rivedere l’intero PGT.
  • Fermare un ampliamento, comunque sconsiderato, del Carrefour e disegnare un nuovo piano del commercio insieme agli operatori locali.
  • Ripensare i servizi pubblici locali (assistenza, cultura, scuola, sanità, trasporti) in chiave solidale e di cambiamento gestionale.
  • Rimettere al centro innovazione amministrativa e lavoro vero per i giovani.
  • Riprovare a fare di Paderno Dugnano una città di sperimentazioni finalizzate al benessere cittadino.
  • Ricollocare Paderno Dugnano nell’ambito delle sfide che coinvolgono l’area metropolitana milanese.

E’ possibile farlo mettendo insieme le energie, collettive e individuali, disponibili di questa città? Anche andando oltre i tradizionali schemi e schieramenti? Staremo a vedere ma non resteremo passivi.

Credo che numerose persone vivano con sconforto l’inadeguatezza di un’opposizione solo consiliare (che lascia indifferente la città) e la scomparsa di qualsiasi proposta “comunitaria”, così come la presenza di partiti e candidati in attesa solo di nuove elezioni regionali e politiche.

Che fare? Restare in silenzio? Davvero non si può più. Chiunque abbia a cuore i destini di Paderno si deve mettere in cammino, non da solo, ma INSIEME a tutti coloro che vogliono cambiare questa città, senza attendere tatticismi e convenienze inspiegabili.

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