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La privatizzazione della sanità La clinica San Carlo fa shopping?

La privatizzazione della sanità pubblica non è un’invenzione elettorale di qualche estremista ma la dura realtà dei fatti e delle scelte politiche, soprattutto del centro destra. Emblematica la decisione della giunta regionale ligure che ha affidato ad Alisa, la nuova azienda sanitaria, il bando per l’affidamento ai privati di tre ospedali pubblici. Si tratta degli ospedali di Cairo Montenotte, Albenga e Bordighera.”. Di ieri l’articolo della giornalista Mara Cacace, su Savona online, che racconta:

In arrivo la prossima settimana sulla Gazzetta Ufficiale la pubblicazione del bando per l’affidamento della gestione degli ospedali di Albenga, Cairo e Bordighera.

Le preoccupazioni circa un aumento dei costi dei servizi sanitari ai cittadini, sul mantenimento dei posti di lavoro, sull’effettivo potenziamento degli ospedali e il mantenimento dei servizi e dei reparti essenziali per gli utenti (in primis il pronto soccorso) agita gli animi nonostante le rassicurazioni della Regione che ha visto l’assessore Sonia Viale confermare in più occasione che tra i parametri del bando saranno inseriti: la riapertura dei pronto soccorso e la garanzia della tutela dei lavoratori, da un punto di vista degli organici e contrattuale.

Domani le categorie sindacali saranno ricevute Regione per avere chiarimenti sulle misure che verranno adottate per garantire il personale impiegato nelle tre strutture.

Afferma Giancarlo Bellini CGIL: “L’incontro di domani con le categorie sindacali, probabilmente verterà sulle clausole di salvaguardia per i lavoratori che rappresentiamo anche se speriamo venga offerto un quadro più generale per capire che cosa sarà inserito all’interno di questo bando e che futuro dovremo aspettarci per gli ospedali liguri.”

Negli scorsi mesi, nel frattempo, Alisa ha valutato alcune manifestazioni di interesse

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E’ arrivato il REI Un altro pasticcio

Dal 1 di dicembre abbiamo tutti capito che è iniziata una nuova fase per i cittadini poveri. Infatti stampa e televisione hanno inscenato una massiccia campagna di informazione (in realtà di puro marketing) per comunicarci che, da quella data, i poveri potranno godere di un sussidio importante.  Ma è davvero così? Purtroppo no.

C’è stata solo una imponente campagna di marketing per far credere che le cose sono cambiate ma la verità è ben più dolorosa. Mi occupo professionalmente di servizi sociali, da ormai più di 15 anni, e purtroppo devo constatare che anche questa volta il provvedimento del governo non si è discostato dall’idea di un intervento insufficiente, mal concepito, mal organizzato e alla fine estemporaneo. Non risolve davvero i problemi annosi che il paese ha davanti a sé.

Intendiamoci non si vuole dire che non si è fatto nulla perché “qualcosa è sempre meglio di niente”. Ma questo intervento, dopo la sperimentazione di un anno di SIA non va nella giusta direzione e ancora una volta rappresenta un fenomeno di quella “metastasi di welfare”, come qualcuno ha chiamato le politiche sociali di questi ultimi 10 anni. Interventi frammentari, non universali, che non affrontano strutturalmente alcun problema sociale ma tamponano e selezionano l’accesso allo stato sociale solo di poche persone.

E’ successo per il sostegno dei disabili a scuola, per la mediazione culturale, per il trasporto e l’accesso al lavoro dei disabili, per gli anziani malati cronici, per le malattie psichiatriche, per il dopo di noi, e ora per la povertà. Basta leggere gli interventi di Chiara Saraceno per capire come l’evoluzione dello stato sociale italiano sia sempre più …

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Nord Milano assediato Bresso contro l'ENAC

I problemi ambientali del Nord Milano sono tanti: le vasche di laminazione, il campo volo, le tangenziali e il trasporto pubblico, tra gli altri.

La Città di Bresso è alle prese da un lato con le vasche di laminazione del fiume Seveso e dall’altro con la battaglia per la salvaguardia ambientale del Campo volo. Di quest’ultima ha scritto il giornalista Rosario Palazzolo sul quotidiano “Il Giorno” del 25 novembre. Ecco di seguito il suo articolo.

” Bresso, Enac mette a bando tutto l’aeroporto. Torna l’incubo dei voli commerciali. I sindaci del Nord Milano si mobilitano contro l’aumento dei decolli.” di ROSARIO PALAZZOLO

” Chi si candida a gestire l’intera area del campo volo bressese? Suona più o meno così la domanda che Enac ha rivolto agli operatori del settore aeronautico con un bando che per la prima volta mette in palio l’intera area area del piccolo scalo di Bresso, da anni al centro di polemiche, conflitti sfociati in denunce e accuse di illegalità.

Di fatto si cerca un operatore in grado di assumere l’intera gestione del sito, sviluppandolo secondo quanto previsto dal regolamento aeroportuale che, in teoria, ne prevede un utilizzo commerciale. Tanto è bastato a far crescere nuovamente la tensione, soprattutto tra le istituzioni del Nord Milano, che si battono per la “mitigazione” delle attività aviatorie dello scalo e che nel 2007 avevano stilato un protocollo nel quale si escludeva qualsiasi attività commerciale.

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Tra Carrefour e Referendum La Riserva indiana del “Nord Milano”: di Ottorino Pagani

Ci sono indicatori socio economici che caratterizzano le riserve indiane Americane, ne ricordo un paio: età media alta perché i giovani indiani emigrano, e un transito veloce del denaro , precisamente: sono sufficienti 48 ore, dal ricevimento, affinché il 75% degli stipendi o sovvenzioni statali venga trasferito fuori dal territorio.

Questo è il risultato delle politiche di desertificazione del tessuto sociale e economico di quei territori operato dagli Stati Americani; questi indicatori, a mio avviso, caratterizzano anche il “Nord Milano”, cioè l’Area omogenea della Città Metropolitano costituita dai Comuni di Cinisello B.- Sesto S.G. -Cusano M. – Cormano- Bresso e Paderno D. Con circa 280.000 abitanti.

In questo contesto si annunciano alcune “importanti novità “: l’ampliamento di due “centri commerciali” e il “Referendum Maroni”, precisamente:

Saranno ampliati il Centro Carrefour di Paderno e il Centro Auchan-Bettola di Cinisello, per questo Centro si tratta di una riapertura e sarà “molto, molto più grande di quello storico di Viale Brianza chiuso nel 2015”. I due centri distano pochi chilometri, in un area già satura di questi non luoghi. Il meccanismo con cui le Amministrazioni Comunali si apprestano a dare le autorizzazioni sono ben descritti da quanto ha detto il Sindaco dì Cinisello: “ Abbiamo approvato un progetto che …..non produce modifiche volumetriche o aumenti di consumo di suolo, ma si costruisce su una ridefinizione funzionale dei volumi già consentiti da precedenti scelte urbanistiche “ e chi realizzerà il nuovo progetto si è impegnato a fornire al Comune una cifra di 16 milioni  per l’acquisizione di aree attualmente private del Parco del Grugnotorto che entreranno nel patrimonio pubblico delle aree verdi cittadine.…