Conosco il prof.Giorgio Galli non solo per i libri che ha scritto ma anche perché è con lui che mi sono laureato, all’Università degli Studi di Milano. E debbo ringraziarlo ancora per aver accolto la mia idea di una riflessione su Vittorio Foa, quando ancora non andava di moda.
Fatta questa doverosa premessa, ricordo che tutti gli riconoscono di essere stato un politologo tra i più brillanti (sua é l’idea del bipartitismo imperfetto) e un ricercatore delle dottrine politiche fuori dagli schemi mainstream. Non tutti invece lo ascoltano oggi, con la stessa attenzione, perché non è un sostenitore del pensiero unico del liberismo che fino a ieri aveva tutte le luci del palcoscenico. Seguire le sue riflessioni sul potere e sull’attualità politica può essere d’aiuto alla comprensione del presente.
A tal proposito suggerisco di leggere due delle sue recenti interviste.Una di Alessandro Franzi (Linkiesta del 10 ottobre 2016) dal titolo: “Comanda la finanza:o la controlliamo politicamente o siamo finiti”e un’altra di Di Carlo Patrignani ( Affari italiani del 2 marzo 2018 )”Dal flagello del neoliberismo si può dar vita a nuova prospettiva alla sinistra”. Della sterminata produzione saggistica cito solo tre dei suoi libri più significativi: Il bipartitismo imperfetto. Comunisti e democristiani in Italia, Bologna, Il Mulino,1966. Hitler e il nazismo magico, Milano, Rizzoli,1989. Il golpe invisibile. [Come la borghesia finanziario-speculativa e i ceti burocratico-parassitari hanno saccheggiato l’Italia repubblicana fino a vanificare lo stato di diritto], Milano, Kaos, 2015.
E ‘ per questo che consiglio di ascoltarlo di persona Domenica 22 aprile, h. 18:00 a Villa Sioli, Via S. Bernardo …