Ambiti di trasformazione, rigenerazione urbana e residenziali di recente formazione
Dai documenti pubblicati emerge la volontà di ridurre/svuotare gli Ambiti di trasformazione creando i sub ambiti oppure inserendo le relative aree nel piano delle regole.
Si giustifica questa scelta con la volontà di agevolare gli interventi e semplificare le procedure. Da queste scelte sembra emergere che la preoccupazione maggiore sia quella di esercitare l’attività e il potere di pianificazione urbanistica limitandola alla individuazione in astratto delle destinazioni delle zone del territorio comunale ed in particolare alla possibilità e ai limiti edificatori delle stesse connesse al diritto di proprietà. Al contrario, l’attività urbanistica e il potere di pianificazione dovrebbero essere ispirate ed esercitate con l’idea che, per mezzo della disciplina dell’utilizzo delle aree, si realizzano anche finalità economico – sociali della comunità locale in relazione alle effettive esigenze di abitazione della comunità ed alle concrete vocazioni dei luoghi, dei valori ambientali e paesaggistici, alle esigenze di tutela della salute e quindi della vita salubre della comunità radicata sul territorio attraverso una riflessione sul proprio futuro con le decisioni dei propri organi elettivi e, prima ancora, attraverso la partecipazione dei cittadini al procedimento pianificatorio.
In particolare segnaliamo:
Ex AT1, Gallieni Viganò Marazzi
La relazione illustrativa della variante propone la reinterpretazione della dorsale della Comasina quale boulevard territoriale, il consolidamento del terminale nord del boulevard, la riqualificazione diffusa di Palazzolo valorizzando l’elevata accessibilità offerta dalla tranvia.
La variante propone lo stralcio dell’AT1 dal Documento di Piano e la trasformazione delle aree di proprietà unitaria di maggiore dimensione in un “ambito soggetto a Permesso di Costruire Convenzionato” nel Piano delle Regole inquadrato negli ambiti consolidati a funzione produttiva ad alta trasformabilità al fine di semplificare e agevolare l’attuazione dell’intervento di riqualificazione, anche a vantaggio delle attività economiche tutt’ora attive che erano ricomprese nell’originario perimetro del AT1. Le aree residuali saranno trattate come tessuto consolidato disciplinato dal Piano delle Regole.
Si tratta di aree in gran parte dismesse da oltre 30 anni e di proprietà di società immobiliari/finanziarie che non sono motivate al perseguimento del bene comune ma solo al raggiungimento valori economici. Spetta invece all’amministrazione bilanciare questi interessi che qualche volta sono in contrasto fra loro.
Crediamo che al fine di perseguire gli obiettivi dichiarati dalla proposta di variante, oltre a quelli del risanamento del degrado ambientale, della bonifica delle aree, alla realizzazione della città pubblica, sia necessario mantenere l’unitarietà di un progetto di trasformazione guidato dall’amministrazione. Il frazionamento degli interventi potrebbe vanificare gli obiettivi di interesse comune dichiarati dalla relazione.
Proposta
Si propone di mantenere l’ambito di trasformazione modificando il perimetro per includere le nuove aree dismesse della porzione di territorio tra la Comasina, il canale Villoresi, via Serrati.
Ex AT3, Metalli Preziosi
La relazione illustrativa della variante prevede la conferma nel Documento di Piano come Ambito di Trasformazione con un nuovo perimetro, stralciando la porzione già attuata che sarà disciplinata dal Piano delle Regole. Al fine garantire maggiore efficacia allo strumento urbanistico si ritiene opportuno, anche in considerazione della specifica localizzazione del sito che si interfaccia con il boulevard territoriale e con le aree centrali di Paderno, prevedere una ampia flessibilità funzionale e una possibile attuazione per parti dell’AT, consentendo la suddivisione in Unità Minime di Intervento autonome ma soggette a pianificazione unitaria preliminare.
Si pensa invece che l’ampia flessibilità che si vuole concedere alla realizzazione di questo ambito rischia di compromettere gli obiettivi e le prescrizioni che vengono poste. A dimostrazione di ciò la suddivisione in sub ambiti e la realizzazione di uno di essi non ha contribuito a nessuno degli obiettivi che furono indicati nel PGT vigente, bonifiche, connessioni ambientali ecc., parte degli oneri furono utilizzati per finanziare realizzazioni pubbliche lontane dal comparto.
Proposta
Si propone di cancellare la previsione della realizzazione in Unità minime di intervento, o quantomeno condizionare la realizzazione non solo alla progettazione unitaria ma anche alla realizzazione degli obiettivi pubblici. Tra questi: si dovrà compensare la rilevante impermeabilizzazione del suolo avvenuta con la realizzazione del sub-ambito AT3 S2
Ex AT4, Tonolli
La relazione illustrativa della variante prevede la conferma nel Documento di Piano come Ambito di Trasformazione e Rigenerazione
Anche per questo ambito si vuole segnalare che una parte rilevante della superficie che si trova a sud con il confine di Cormano è costituita da aree piantumate e da aree sulle quali in passato insistevano le case dei dipendenti della ex Tonolli e quindi probabilmente non interessate da inquinamento ambientale. Inoltre queste aree per la loro rilevanza quantitativa insieme a quelle dell’AT5 potrebbero contribuire al risanamento del quartiere.
Proposta
- Si propone di inserire nelle prescrizioni il mantenimento delle aree libere da edificazione;
- L’inserimento nel progetto di funzioni e attività che possano contribuire alla riqualificazione urbanistica e sociale del Villaggio Ambrosiano.
Ex AT5, SIMI
La relazione illustrativa della variante propone lo stralcio di questa previsione dal Documento di Piano eliminando l’Ambito di Trasformazione, riportando la regolamentazione delle aree interessate come da tessuto consolidato del Piano delle Regole, in relazione alle destinazioni funzionali attualmente in essere, in gran parte produttive poste a cavallo del confine comunale con Cormano e al Piano dei Servizi per la politica sulle attrezzature urbane che viene confermata.
L’ambito previsto dal PGT vigente, nonostante sia stato frazionato in sub ambiti, non è stato realizzato. Il suo perimetro interessa porzioni di aree di una zona più vasta che in parte maggiore è situata sul territorio del comune di Cormano.
Al fine di raggiungere gli obiettivi dichiarati, oltre naturalmente agli interventi di bonifica e di risanamento del degrado ambientale, sarebbe necessario, in dialogo con il comune di Cormano, mantenere l’unitarietà del progetto urbanistico attraverso l’iniziativa pubblica. Il frazionamento degli interventi potrebbe vanificare gli obiettivi di interesse comune.
Proposta
Si propone di mantenere l’ambito di trasformazione AT5 eliminando i sub ambiti, indicando negli obiettivi:
- la progettazione con il comune di Cormano
- L’inserimento nel progetto di funzioni e attività che possano contribuire alla riqualificazione urbanistica e sociale del Villaggio Ambrosiano.
Ambito di via 2 giugno
Il “Polo della residenza convenzionata” (RE6) : va eliminato perché è un’area destinata a servizi per la quale l’iniziativa pubblica dovrebbe prevedere la trasformazione in Parco a completamento di un adeguato contesto urbano per la Casa di Comunità prevista nel Palazzo ex Inam. (vedi anche la viabilità e i parcheggi su via 2 giugno e un collegamento ciclo pedonale con via Grandi).
ARU 1: Palazzolo – ex La Rosa Manichini
Tutti i vincoli da rispettare (in particolare: quelli idraulici, stradali e ferroviari) devono essere esplicitati chiaramente in fase di variante al PGT, per capire il possibile perimetro di un intervento e la sua natura, escludendo se necessario, anche eventuali ipotesi di manutenzione ordinaria e / o straordinaria degli immobile esistenti. Anche in questo caso, la vicinanza della ferrovia suggerisce interventi di edilizia sociale o per la “Città pubblica”. Inoltre ci sembra in contraddizione l’idea di un altro sotto passo ciclo-pedonale sulla via M.Sabotino oltre a quello già esistente e funzionante. Nuovo sottopasso che renderebbe difficile la sopravvivenza del piccolo comparto commerciale e anche molto problematica l’accessibilità al comparto Rosa Manichini. E’ altresì da escludere l’ipotesi di residenza privata sulle aree ed edifici oggi di proprietà pubblica.
Piano delle regole
La volontà di mantenere l’indice unico 0,35mq/mq per tutte le zone, non risponde affatto alla complessità e alle esigenze del nostro territorio, ma assegnare volumetrie alle aree connesse al diritto di proprietà, invece vanno perseguite le finalità economiche e sociali della comunità locale in relazione alle effettive esigenze di abitazione e alle concrete vocazioni dei luoghi, dei valori ambientali e paesaggistici, alle esigenze di tutela della salute e quindi della vita salubre della comunità radicata sul territorio.
Proposta
Si propone di ridurre comunque l’indice unico ritenuto troppo elevato.
Nel piano delle regole:
* Eliminare il ricorso alla monetizzazione
* Togliere gli ambiti destinati alla grande distribuzione
* Valorizzare le aree libere
* Valorizzare le aree di protezione ambientale
* Nel contesto della sostenibilità energetica è opportuno incentivare tutte le opere destinate al risparmio energetico e le iniziative per agevolare / sostenere le comunità energetiche.
p.Il Circolo Culturale Restare Umani -Il Presidente : Ottorino Pagani