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Istituzione del registro del Testamento Biologico

Filomena Gallo e Gea SchiroCOMUNICATO STAMPA

In merito alla campagna per l’istituzione del registro del testamento biologico a Paderno Dugnano vogliamo segnalare le numerose adesioni pervenuteci tra le quali ci piace segnalare il fioretto laico di domenica scorsa fatto da Francesco Bilà, giovane padernese con il quale abbiamo condiviso tante altre battaglie per i diritti e l’adesione di Filomena Gallo, segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, e Gea Schirò, deputato del PD, insieme nella foto allegata.

Vogliamo anche ringraziare gli organi di stampa che hanno dato spazio all’iniziativa, con una sola precisazione su qualche volantino fuori dalle edicole (peraltro in riferimento a un articolo invece perfetto, grazie) Il Testamento Biologico (dichiarazione anticipata di volontà relativa ai Trattamenti sanitari – D.A.T.) non fa scegliere come morire bensì come vogliamo continuare a vivere.

La nostra campagna prosegue i prossimi sabato con il digiuno di Gianni Rubagotti, segretario dell’Associazione Myriam Cazzavillan, Rita Tomaselli e Massimo Bricchi.

Altre foto su: https://www.facebook.com/media/set/?set=oa.168159780197916&type=1

 

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Dieci piccoli indiani? Corradino Mineo lascia il PD

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L’uscita dei parlamentari dal PD mi ricorda un libro di Agahta Christie. Uno dopo l’altro.. caddero i dieci piccoli indiani. Primo è stato Cofferati, poi Civati e poi Fassina.Pochi giorni fa c’è stato l’annuncio di D’Attorre ed ora l’abbandono di Corradineo Mineo. Ma chi è Corradino Mineo? Nato a Partanna nel 1950, è senatore del PD dal 2013. Nel 1971 comincia a lavorare a il manifesto, e nel 1978 entra in Rai .Nel novembre 2006,  su proposta di Sandro Curzi, il CDA RAI lo nomina direttore del canale all-news Rai News 24 fino al 2012. “Perché lascio il gruppo del Pd? “Nel 2013 ho accettato la candidatura come capolista in Sicilia e sono stato eletto in Senato con il Pd, partito che allora parlava di una ‘Italia Bene Comune’. Non amo i saltafossi e quando il segretario-premier ha modificato geneticamente quel partito, provocando una scissione silenziosa, aprendo a potentati locali e comitati d’affare, e usando la direzione come una sorta di ufficio stampa di Palazzo Chigi, ho continuato a condurre la mia battaglia nel gruppo con il quale ero stato eletto”. “Pero’ e’ vero che ho votato troppe volte in dissenso: sulla scuola, la riforma costituzionale, l’Italicum, il jobs act, la Rai. Ed e’ vero che una nutrita minoranza interna, che sembrava condividere alcune delle mie idee, si e’ ormai ridotta a un gioco solo tattico, lanciando il sasso, ieri sulla legge costituzionale, oggi sulla legge di stabilita’, per poi ritirare la mano..da oggi lascio il gruppo, auguro buon lavoro ai senatori democratici e continuerò la mia battaglia in Senato, cominciando dalla legge di stabilità che, come dice …

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Chiamparino si dimette,Fassino balbetta. una finanziaria contro gli enti locali

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Nel giorno in cui il governo inizia la discussione sul Documento di Economia e Finanza, dalle Regioni arriva un altolà a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia. Regioni e Comuni d’Italia si sentono penalizzati dalle proposte del governo.     Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, intervistato da Affaritaliani.it, afferma: “Non credo che ci siano ancora margini per un taglio alle Regioni, anche perché con i quattro miliardi di euro di quest’anno siamo andati sotto la soglia di sicurezza, come per altro sa benissimo il governo”, spiega il Governatore del Piemonte.

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Ricordando Maurice Munir Cerasi assessore all'Urbanistica dal 1975 al 1977

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Maurice Munir Cerasi ,nato a Istambul nel 1932 architetto, urbanista e docente universitario è morto il 14 ottobre nella sua Milano. Autore di numerose e apprezzate pubblicazioni. Dalla storica “La residenza operaia a Milano” a “Città e periferie” a “Lo spazio collettivo nella città”. Ha lavorato e insegnato in moltissime città e università italiane e del mondo.  Ha sempre riposto particolare attenzione al tema dell’ambiente e dell’architettura ma intrecciate alla condizione sociale. Ancora utile il suo “La lettura dell’ambiente”. Ha progettato e realizzato oltre 35 progetti di parchi, spazi pubblici, abitazioni di edilizia economica e popolare in particolare nei centri storici. Dal Pianto Territoriale della Provincia di Milano a quello del Parco del Ticino. La città di Paderno Dugnano lo ricorda anche perché fece l’assessore all’Urbanistica dal 1975 al 1977 nella prima giunta di Stefano Strada.…

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Un agenda per la sinistra e non solo per J.Corbyn

 

J.Corbyn

 

di Mariana Mazzucato, da Repubblica, 8 ottobre 2015

Sette economisti (fra cui Joseph Stiglitz, Thomas Piketty e la sottoscritta) hanno accettato di fare da consulenti economici per Jeremy Corbyn, il nuovo leader del Partito laburista britannico. Mi auguro che il nostro scopo comune sia aiutare il Labour a creare una politica economica fondata sugli investimenti, inclusiva e sostenibile. Metteremo sul tavolo idee diverse, ma voglio proporvi le mie considerazioni riguardo alle politiche progressiste di cui il Regno Unito e il resto del mondo hanno bisogno oggi.

Quando il Partito laburista ha perso le elezioni, lo scorso maggio, in tanti, anche esponenti del Governo ombra, gli hanno contestato di non aver saputo interloquire con i «creatori di ricchezza», cioè la comunità imprenditoriale. Che le imprese creino ricchezza è evidente.

MA anche i lavoratori, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni della società civile creano ricchezza, promuovendo crescita e produttività nel lungo termine. Un programma economico progressista deve partire necessariamente dal riconoscimento che la creazione di ricchezza è un processo collettivo e che gli esiti di mercato sono il risultato dell’interazione fra tutti questi «creatori di ricchezza». Dobbiamo abbandonare la falsa dicotomia “Stato contro mercato” e cominciare a ragionare più chiaramente su quali risultati vogliamo che il mercato produca. Investimenti pubblici “mission-oriented”, con un obiettivo chiaro, hanno molto da insegnarci. La politica economica dovrebbe impegnarsi attivamente per plasmare e creare mercati, non limitarsi a ripararli quando si guastano.

Le politiche tradizionalmente considerate “business friendly”, come i crediti di imposta e la riduzione delle aliquote, a lungo andare possono essere nocive per l’attività imprenditoriale. Allo stesso modo, è ora di superare il …