Autore: Gianfranco Massetti (Gianfranco Massetti)

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La città metropolitana fa un passo avanti Approvate le zone omogenee

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Milano come Londra?

Il Consiglio metropolitano della Città Mertopolitana di Milano ha approvato la proposta di costituzione e delimitazione delle zone omogenee della Città metropolitana di Milano, così come previsto dalla Legge Delrio (n. 56/2014) e dallo Statuto dell’Ente.

Approvato anche il regolamento sul funzionamento delle zone.

Con le delibere votate frutto anche del confronto di questi ultimi mesi tra Città metropolitana e i Comuni, si intende offrire alle realtà comunali uno strumento cui affidarsi per la gestione, in forma associata, di servizi e su alcune competenze specifiche delegate dalla Città metropolitana di Milano. L’obiettivo è quello di arricchire il livello di confronto tra Città metropolitana di Milano e i Comuni e di allargare la partecipazione ai processi di trasformazione del territorio. “Questo è un passo importante verso l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio della Città metropolitana” – ha dichiarato il Vice sindaco Eugenio Comincini. “E’ un percorso su cui stiamo lavorando dalla nascita di questa Istituzione. Dopo lo statuto, le delibere di oggi segnano una tappa fondamentale verso questa direzione. Per arrivare alla definitiva elezione diretta sarà necessario che il Parlamento definisca una nuova legge elettorale” – ha concluso Eugenio Comincini.

Sono sette le zone individuate e delimitate secondo caratteristiche geografiche, demografiche, storiche, economiche e istituzionali: Alto milanese, Magentino e Abbiatense, Sud Ovest, Sud Est, Adda Martesana, Nord Ovest, Nord Milano.

 

Nei prossimi giorni la Città metropolitana di Milano trasmetterà la proposta di costituzione e di delimitazione delle zone omogenee alla Regione Lombardia per raggiungere l’Intesa tra le due Istituzioni. Successivamente il tutto sarà trasmesso alla Conferenza metropolitana dei Sindaci per il parere. L’istituzione delle zone omogenee …

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La condizione dell’Italia secondo il World Economic Forum

L’articolo di Da Rold sul Sole 24 ore sulla condizione dell’Italia dovrebbe far riflettere tutti. Innanzitutto il governo Renzi. Soprattutto per l’autorevolezza della fonte citata (il World economic forum) e per il raffronto scientifico tra l’ Italia i 30 paesi avanzati (Inclusive growth and development report 2015).

Se questi dati sono attendibili allora si comprende come deve cambiare il registro delle priorità del nostro paese, della nostra politica, del nostro governo, proprio perché l’obiettivo dello studio è come “rendere la crescita economica più socialmente inclusiva”.

Nel report l’Italia si colloca a fondo della classifica.

Riporto per brevità solo alcuni indicatori, rinviando all’articolo del “Sole”.
L’Italia è:

  • 30 esima su 30 per l’accesso delle aule scolastiche a internet;
  • 29 esima su 30 per l’etica della politica e del business
  • 26 esima per l’Istruzione
  • 22 esima per la protezione sociale
  • 25 esima per il cuneo fiscale
  • 22 esima per il PIL pro capite
  • 21 per il tasso di povertà
    etc…

Insomma ci sono vari indicatori, se vogliamo confrontarci con i paese avanzati, che ci dicono come ci siano ampi margini di miglioramento (per vedere il bicchiere mezzo pieno) ma anche che l’indirizzo delle azioni politiche e di governo- deve essere ri-orientato sul lavoro e sulle diseguaglianze.

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Jeremy Corbyn Il dibattito nella sinistra

Jeremy CorbynIl dibattito nella sinistra italiana prosegue, faticosamente. L’annuncio dell’iniziativa della Sinistra DEM, a Milano il 18 settembre con “prove tecniche di centrosinistra, la proposta di SEL e di Civati in ottobre e il dibattito “più colto” in corso sul Manifesto. Quest’ultimo è rappresentato da uno Spock che annuncia” c’è vita a sinistra”, richiamando ironicamente la distanza stellare dell’obiettivo e la difficoltà sovraumana della ricerca. E’ comunque impensabile riflettere senza guardare a ciò che succede in giro per il mondo. Dopo Podemos e Syriza oggi si guarda, almeno sulla stampa, al caso di Jeremy Corbyn.

Per capirne di più ho confrontato le opinioni di alcuni giornali italiani.…