Autore: Gianfranco Massetti (Gianfranco Massetti)

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La miopia si può correggere Via Sant’Ambrogio e la stazione della FNM di Paderno

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La miopia è un difetto della vista che si può correggere, semplicemente, con gli occhiali. In politica e nelle scelte amministrative miopia significa vedere solo l’oggi e il piccolo intervento pregiudicando il domani e il contesto. Se non si “vede bene”, basta mettersi in ascolto degli altri. Spesso basta copiare per prendere la sufficienza: non serve inventare l’acqua calda. Vediamo due esempi di come non vanno affrontati i problemi della nostra città: la riqualificazione della stazione delle F.N.M. di Paderno e la riqualificazione di via Sant’Ambrogio.

Della riqualificazione della stazione FNM di Paderno si discute da diversi anni. Un primo protocollo fu stilato dalle giunte di centrosinistra con l’assessore Elpidio Dilorenzo, al momento dell’accordo sul sottopasso di Palazzolo. Dell’attuale progetto, che dovrebbe vedere il cantiere nel mese di marzo, ho visto solo alcuni aspetti presentati dalla stampa. Di questo parlo. Scusandomi in anticipo se dico cose fuori luogo, non conoscendo nei particolari la proposta e lo stato del dibattito in amministrazione. Il progetto è al “minimo sindacale”.…

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Primarie fuori programma I nodi al pettine/ 1. Di Marco coloretti

cromia_primarie_milano_2016Ricevo da Marco Coloretti, consigliere comunale del PD di Paderno Dugnano, questo articolo sulle Primarie di Milano che volentieri pubblico.

” Il lucido e appassionato articolo di Gianfranco sull’esito delle primarie milanesi mi ha stimolato una riflessione “a puntate” che chiedo gentilmente di ospitare su questo blog.

Perché, fatte le primarie e avuto l’esito che tutti si attendevano, vale la pena, secondo me, fare una riflessione a tutto tondo sull’esperienza milanese, sapendo che ora rimangono diversi nodi da sciogliere.

Il primo nodo è che si sono tenute delle primarie “fuori programma”. Mi spiego: a parte le dichiarazioni di forma sull’accettazione dell’esito da parte dei candidati e dei partiti di riferimento e una carta dei valori comuni che segnano il perimetro del centrosinistra (tutto bene), è mancato completamente un quadro programmatico di sintesi dentro il quale far crescere l’appeal del singolo candidato.

E’ mancato uno spartito comune, tant’è vero che la stessa campagna delle primarie si è caratterizzata soprattutto sull’asse continuità/discontinuità con l’esperienza della giunta Pisapia.

Questo a mio avviso rappresenta il primo nodo. C’è abbondanza di candidati nel centrosinistra, ma si fa fatica a costruire un profilo programmatico comune tale da divenire il collante su cui lavorare per il futuro amministrativo della città.…

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Contestato il progetto dell’amministrazione Riqualificazione del mercato di Paderno

 

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Il progetto di riqualificazione dell’area mercatale di Paderno, avanzato dall’assessore al commercio Valentina Polito, sta suscitando forti dissensi tra gli operatori commerciali. Al progetto dell’Amministrazione comunale si rimproverano diverse mancanze tra le quali anche quella del mancato coinvolgimento delle rappresentanze istituzionali di questi operatori economici.

L’obiettivo dichiarato  dell’Amministrazione comunale è quello di un’area mercatale “più compatta e ristretta” che sopperisca alle troppe mancanze di offerta commerciale (la crisi ha colpito anche questi operatori economici) e la risposta, invece che essere quella dell’apertura a una maggior offerta commerciale, sembra essere quella della sua riduzione e di una chiusura localistica (contro gli immigrati?). Dopo aver sentito diverse voci contrarie ho ricevuto da Domenico Di Modugno, uno storico operatore presente da anni sui mercati di Palazzolo e Paderno, una lunga lettera di protesta che cito per stralci e che allega un diversa organizzazione del mercato da lui proposta.

“.. Mercoledì scorso in aula consigliare è stato presentato agli operatori commerciali il progetto di riqualificazione del mercato di via Oslavia.
In sintesi si tratta di cancellare 35 posteggi attualmente in disuso, abbandonati e dopo la goliardica proposta degli 80 euro per la “spunta”, oggi seppur ridotta, non ha l’attrattiva di un tempo. Noterai dall’allegato 1 che l’A.C. cancella i 35 posti, somma fra loro i posteggi sottodimensionati di m4 e accentra lungo il cosiddetto decumano gli alimentaristi salvo taluni inamovibili come i pescivendoli. Il posteggio del pescivendolo davanti alla cabina elettrica slitta di uno per accedere alla stessa.
Il vulnus è che la maggior parte dei spuntisti sono extracomunitari. Per cui abolendo di fatto la spunta questi saranno cacciati.
La Polito si …

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La paura di vincere Il successo di Sala e gli errori di Pisapia

 

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L’esito delle primarie di Milano suggerisce alcune considerazioni utili per capire le dinamiche e i riflessi sul futuro della sinistra milanese. Non mi interessa mettere in discussione la evidente positività della partecipazione democratica al voto. Il risultato delle primarie del centrosinistra era ampiamente scontato: primo Sala, secondo Balzani, terzo Majorino e quarto Iannetta. Tutto come previsto, da tutti. Ma se era davvero così perché nessuno ha agito per contrastarne l’esito annunciato?  A tutti era evidente la forza mediatica di Sala: il “successo” di EXPO e l’appoggio di Renzi ma anche la sua debolezza dentro l’elettorato più attivo, quello che vota alle primarie. Perché la sinistra dell’area arancione, Pisapia e la sinistra del Pd hanno giocato così male una partita che potevano vincere? Sala ha ottenuto solo il 42% dei voti di contro al 57 % dei voti di Balzani e Majorino. Miopia? Personalismi? O paura di vincere? Di certo non contesto e non sottovaluto le buone intenzioni dei protagonisti: tutte valide ma nessuna tale da dover essere sostenuta fino in fondo. Fino alla volontà di vedere una sconfitta certa dell’esperienza Pisapia. Il primo errore è stato però quello commesso da Pisapia. Non ha voluto o saputo costruire una sua eredità politica e quando si è accorto di questa deficienza è corso ai ripari con la candidatura Balzani; forse considerando debole la candidatura di Majorino.…

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Giulio Regeni, il testimone Protestiamo per il suo assassinio

regeniIn tutto il mondo si stanno organizzando iniziative di protesta contro l’assassinio di Giulio Regeni. Dal Cairo a Londra e in Italia. In segno di solidarietà e di protesta pubblichiamo l’articolo di Luciana Castellina che compare oggi sul quotidiano Il Manfesto, giornale per il quale  il giovane ricercatore scriveva sotto pseudonimo proprio per il timore di ritorsioni della dittatura del generale Al Sisi. 

” Non è un caso che vittime della barbarie politica del nostro tempo siano così spesso persone che scrivono e vogliono scrivere dall’estero per il manifesto. Se si eccettua Giuliana Sgrena, che era ed è giornalista, e ha subìto la drammatica vicenda che conosciamo, giornalisti non erano né Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza dopo una consolidata collaborazione, né Giulio Regeni che aveva appena cominciato ad avvicinarsi al manifesto che considerava il suo «giornale di riferimento in Italia».

È perché – con le eccezioni dei nostri Anna Maria Merlo, Michele Giorgio, Luca Celada, Giulia d’Agnolo Vallan, Geraldina Colotti (senza dimenticare collaboratori «storici» come Roberto Livi) – quasi tutti gli altri autori dei tantireportage dall’estero che leggete sul manifesto spesso sono «volontari» del giornalismo, giovani (quasi tutti) che nei paesi di cui scrivono vivono perché titolari di una borsa Erasmus, o perché dottorandi e ricercatori, oppure perché cooperanti impegnati con qualche Ong.…